Soverato, molto vento e poco surf. Appello degli appassionati: “Deve tornare regina degli sport acquatici”

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E’ estate e sono poche le vele di windsurf che spuntano al largo della baia di Soverato. Questo sport, che negli anni ’80 e ’90 attirava dilettanti di tutta Italia, al giorno d’oggi si tiene in piedi grazie a quei pochi appassionati che a ogni giornata di vento mollano tutto in cerca della “planata” perfetta. “Ormai siamo vecchi – dice nostalgico Antonio Seminaroti, uno dei pionieri del windsurf a Soverato – una volta eravamo in tanti a uscire dalla “Marinella” e insieme a noi c’erano anche molti giovani che si appassionavano alle nostre imprese, e a cui abbiamo insegnato a surfare”. Ora quei giovani sono cresciuti, ma le nuove generazioni preferiscono il kitesurf per praticità, perché molto più semplice da imparare, l’attrezzatura è meno ingombrante, e perché ci vogliono pochi nodi di vento per surfare le onde. Invece il windsurf ha bisogno di pazienza e anni di pratica per arrivare a un buon livello.

windsurfsoveratoTra i nuovi arrivati in squadra c’è una donna, il suo nome è Natasha, e sebbene non sia italiana, il gergo surfistico lo capisce molto bene, altrettanto ha imparato a capire – dopo due anni di pratica – quando fare la mossa giusta per un wave riding da urlo. Quelli che la conoscono concordano nel fatto che solo con la passione e la costanza Natasha è riuscita a superare le aspettative. Questa stessa passione che negli ultimi mesi ha spronato tanti riders a spostarsi in branco, avidi di condizioni meteorologiche ottimali, come facevano una volta a Soverato.

Sant’Andrea, Pellaro, Steccato di Cutro, Gizzeria, sono alcune delle location che attualmente vanno per la maggiore. “Peccato che a Soverato non possiamo usufruire di una struttura pubblica adatta ad accogliere gli sport acquatici” rammenta Seminaroti, aggiungendo che “il nostro lungomare potrebbe dare il benvenuto a un panorama diverso, con tante vele (barche comprese) all’orizzonte”. La cittadinanza non ha un posto di riferimento aperto ininterrottamente per imparare e praticare discipline nautiche come il sup, kayak, barca a vela, wind o kitesurf. Siamo a Soverato, una delle più belle località di mare dello Ionio, che ha tutti gli attributi per stimolare le nuove generazioni verso gli sport marittimi. Il clima è generalmente di tipo mediterraneo, abbiamo il vento tutto l’anno, ma mancano i surfisti per completare il paesaggio da cartolina. Osservazioni e critiche costruttive che magari possono fare da stimolo e da suggerimento tanto alla nuova gestione comunale quanto a operatori privati interessati a un settore strategico, anche per il turismo in bassa stagione.

Maria Isabelle Nieto

2 COMMENTS

  1. Gianluca da “veterano nostalgico” probabilmente ti chiederò di trasformare i tuoi commenti in un vero intervento puntuale su questo tema degli sport acquatici dimenticati a Soverato. Grazie!

  2. Sono un “allievo di Antonio Seminaroti”. All’Università del windsurf, del Tae Kwon Do e all’Università della vita sono un appartenente alla sua Scuola (con la S maiuscola). Antonio è stato il classico Maestro di vita dentro e fuori la palestra, dentro e fuori l’acqua ha insegnato a me ma anche a tanti altri suoi seguaci la disciplina sportiva, il rispetto degli altri, e soprattutto il rispetto del Mare.
    Concordo con Antonio che Soverato, posto di mare manca di strutture adeguate a pratiche sportive. Anche il Circolo Velico e la Lega Navale Italiana hanno le loro responsabilità. Son diventate circoli elitari per pochi.

    Anni fa, quando uscivamo a mare anche in Inverno sognavamo anche una semplice baracca per ripararci dal freddo dopo una giornata in acqua, ricordo ancora il papà di Alessandro Sinopoli (massimo rispetto anche per lui) che ci portava il termos con del the caldo . Si colorava il mare con le vele colorate.
    Poi arrivò la guardia costiera che anzichè incoraggiare le pratiche marinare e magari educare i giovani al rispetto delle regole, erano lì pronti a tirar fuori il blocchetto per farci un verbale perchè si arrivava a riva (quando non c’era nessuno e non si correva alcun pericolo).

    Ecco tutti questi elementi hanno abbandonare lo “Spot” di Soverato e forse non hanno fatto avvicinare i giovani alla vela e al windsurf.

    Il nostro mare dovrebbe esser pieno di vele (windsurf o derive) già a partire da Marzo (se non tutto l’anno).

    Lasciami anche aggiungere altre due cose che a Soverato manca,no:

    1) uno scivolo a mare, un posto dove chi ha una barca, sia essa un gommone o una barca a vela, possa utilizzare per la messa in acqua con il carrello, poter arrivare vicino all’acqua lasciare la barca e parcheggiare il carrello o la macchina nel rispetto delle regole.
    Questo potrebbe essere anche un’incentivo ai possessori di barche a vela e’o a motore per poter vivere il mare.
    2) una serie di Corsie in acqua (pubbliche, comunali) per l’approdo alla spiaggia o per partire in tutta sicurezza dalla spiaggia. Sono pochissimi o forse nessuno i lidi che offrono tale servizio (a parte il circolo velico e il Marina Blu a Montepaone Lido non ricordo altri servizi simili, sicuramente avranno un costo che potrebbe essere azzerato o abbassato per permettere ai concessionari tale servizio.

    Basta poco. Ma quel poco da noi diventa uno scoglio insormotabile.

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