Soverato, riflettori accesi sui debiti del Comune. Pronto un esposto della minoranza.

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Fari puntati nella settimana che si apre oggi sui conti del Comune: è stato convocato per giovedì 30 giugno, infatti, il consiglio comunale per l’approvazione del riequilibrio finanziario pluriennale, rivisto ai sensi della recente normativa che ne consente la rimodulazione ulteriore. Un piano di riequilibrio che segue la recente approvazione del bilancio preventivo 2016-18 e del rendiconto 2015, nella seduta di consiglio del 15 giugno scorso, da parte dell’amministrazione Alecci. Approvazione portata a casa con i soli voti di maggioranza, mentre contrari si sono detti entrambi i gruppi di minoranza, critici sul mancato riconoscimento di alcuni mega-debiti. Nella stessa seduta è stato nominato anche il nuovo revisore dei conti per il triennio, Francesco Antonio Bruno.

E se le critiche in aula da parte del capogruppo di Pd-Oltre, Giulio Moraca, sono state particolarmente accese in relazione al rendiconto 2015 e al bilancio preventivo, proprio perché “il mancato riconoscimento di debiti milionari ne inficerebbe – secondo Moraca – la veridicità”, a quanto risulta sarebbe ora già pronto e in corso di presentazione un esposto alla procura della Repubblica di Catanzaro e al prefetto, ma anche alla procura e alla sezione di controllo della Corte dei conti, per verificare se in merito all’approvazione di questi atti da parte della maggioranza siano configurabili ipotesi di reato e/o responsabilità contabili.

Secondo l’esposto a firma dei consiglieri di Pd-Oltre, la rappresentazione dello stato debitorio dell’ente non corrisponderebbe alla realtà, mancandone la copertura finanziaria nel rendiconto e di conseguenza venendo meno la corrispondenza nel bilancio previsionale, che pur prevede di accendere un mutuo pari a circa 4,9 milioni di euro per coprire eventuali debiti fuori bilancio. I consiglieri fanno riferimento a una cifra che secondo i loro conteggi ammonterebbe a circa 13 milioni di euro di debiti certi, liquidi ed esigibili, tra debito per l’acqua pari a circa 8 milioni, debito “Caminiti” per oltre 4 milioni e risarcimento Raspa per danni alluvionati di circa 400 mila euro. Al di là della cifra debitoria ipotizzata da Pd-Oltre, che potrebbe eventualmente variare anche in funzione di transazioni in corso con i creditori, il fulcro dell’esposto raccoglierebbe le dichiarazioni già rese da Moraca in consiglio comunale il 15 giugno. Attraverso una serie di documenti e passaggi burocratici richiamati in aula, Moraca ha affermato che questi debiti “sarebbero stati ben noti all’amministrazione prima della chiusura dell’esercizio al 31.12.2015 ma non si è inteso procedere al loro riconoscimento nei termini di legge”.

Il capogruppo di opposizione ha richiamato i banchi della maggioranza, come pure il responsabile dell’area finanziaria e il revisore dei conti, alle eventuali gravi responsabilità di un’approvazione dei documenti contabili in questi termini. Responsabilità che evidentemente il gruppo Pd-Oltre intende ora far valere davanti agli organi di controllo, compiendo un passo in più, nell’ambito di un’operazione di verifica giuridico-contabile a tutto tondo.

Teresa Pittelli

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