Soverato, tre mesi senza Supercinema: le prospettive della storica sala cittadina.

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Domani ricorre un triste “mesiversario” per la città di Soverato: era il 10 novembre 2015, tre mesi esatti fa dunque, quando si sono chiusi i cancelli dello storico e amato Supercinema. Sul perché si sono già spesi molta carta e molto inchiostro, dal momento che affondano in un contenzioso giudiziario aspro e lungo quindici anni, che oppone alcuni comproprietari, in particolare i fratelli Alessandro e Giovanna Potenza e Virgilio De Lorenzo, ai fratelli Orlando e Giovanni Fusto, gestori della sala e titolari di circa tre dodicesimi di quote. Canone di locazione da rivedere, ingenti spese per messa in sicurezza e ammodernamento affrontate dai Fusto, contestazione dell’acquisizione di quote: purtroppo nel calderone giudiziario c’è molta carne al fuoco. E la matassa non è facile da sbrogliare, anche per uno stato dei rapporti tra le due parti in causa non proprio ottimale.

E allora? Che fare? E’ passato tristemente il Natale per la prima volta senza osservare la tradizione del gustare insieme ai bambini o con gli amici i film delle vacanze, è passato il “ciclone” Quo vado e tutti sono corsi a vederlo al centro commerciale di Catanzaro lido. Con oggi è passato anche il Carnevale. E quei cancelli sono ancora chiusi. Cosa rispondere a un bambino di tre anni che chiede: “Mamma, ma perché hanno chiuso il “cinam”? Possibile che non si sia ancora riusciti a trovare una soluzione? Da un lato, la proprietà che fa capo a Potenza e De Lorenzo ha già espresso la sua granitica posizione – all’esito di un processo arrivato ormai fino in Cassazione – illustrata da De Lorenzo in un’intervista a L’Esuberante.it. Dall’altro lato i fratelli Fusto non si arrendono, e stanno provando a rientrare quantomeno in possesso delle chiavi della sala.

A questo punto l’appello a tutti, cittadini di Soverato e del territorio, spettatori, amanti del cinema, famiglie, amministrazione comunale e provinciale, è a mettere la questione al centro di un dibattito pubblico e provare a raccogliere idee e risorse. Per far rivivere a Soverato un sogno iniziato sessanta anni fa. E che ha accompagnato nella crescita culturale e personale intere generazioni di soveratesi, che in quel cinema si sono commossi, emozionati ed evoluti sia come spettatori di grandi e piccole pellicole sia come partecipanti a convegni e incontri rimasti nella storia della città. Una storia che merita di avere un futuro.

Teresa Pittelli

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