Osteoporosi: convegno internazionale domani al Park Hotel Mirabeau (Gasperina, Cz)

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Locandina del convegno
Osteoporosi, dalla prevenzione al trattamento: il percorso multiprofessionale. Questo il titolo del convegno che si svolgerà domani al Park Hotel Mirabeau di Gasperina (Cz), con la partecipazione di importanti relatori nazionali ed internazionali. A parlare di questo tema che interessa sempre più persone, complici anche l’invecchiamento e gli stili di vita della popolazione occidentale, saranno la professoressa Ombretta Di Munno (Pisa), la dottoressa Caterina Ermio, presidente nazionale Associazione italiana donne medico, il dottor Alfredo Scillitani (Ospedale San Giovanni Rotondo) e il dottor Andrea Trombetti (Ospedale di Ginevra in Conference Skype per il saluto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità di Ginevra). Del comitato scientifico del convegno fanno parte Vincenzo Polimeni (Reggio Calabria), Anna Milieni (Trebisacce), Giuseppe Roccia (Chiaravalle).
Il convegno, organizzato dall’Aidm con il supporto della M&A Events di Roma rappresentato dalla soveratese Morena Rombolà, intende  porre un’attenzione maggiore al problema, in modo da attivare percorsi sanitari dedicati con il coinvolgimento di competenze professionali multidisciplinari (medico di famiglia, fisiatra, geriatra, medico radiologo, medico di laboratorio, dietologo, ortopedico, reumatologo, nefrologo ecc.). E’ necessario informare il paziente, attuare percorsi di prevenzione fin dall’adolescenza intervenendo su nutrizione, stile di vita e ambiente, con il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche. Un ruolo indispensabile è la valutazione diagnostica, visto che l’osteoporosi è una malattia silente, asintomatica fino alle conseguenze fratturative e in considerazione delle indicazioni ministeriali che obbligano all’attivazione di idonei programmi terapeutici. In riferimento alle numerose evidenze scientifiche, il trattamento farmacologico è di fondamentale importanza riguardo l’utilizzo di antiriassorbitivi, vitamina D3 e supplementazione di Ca. Occorrono anche trattamenti rieducativi di gruppo o individuali per una migliore presa di coscienza della capacità motoria del proprio corpo da parte dei pazienti, primi attori del problema. L’interazione tra i vari professionisti che si interessano di osteoporosi, e tra questi e i cittadini, è indispensabile per ridurne le conseguenze ed è l’obiettivo del convegno. Il confronto tra più esperienze è basilare per attivare percorsi condivisi di diagnosi e terapia su tutto l’ambito calabrese.
Qualche dato: entro il 2015 la quota di anziani tra la popolazione aumenterà dell’80%ed entro il 2050 il numero degli adulti supererà quello di tutti bambini di età inferiore ai 14 anni. La vecchiaia deve essere intesa come un periodo positivo e per tale motivo devono essere abbattuti gli stereotipi:invecchiare attivamente può fare la differenza, essere protagonisti della propria salute significa affrontare meglio la dimensione bio-psico-sociale che li riguarda diventando una valida risorsa per la collettività. L’Italia continua ad essere uno dei Paesi con la maggiore proporzione di persone ultra 64enni e la Calabria rispecchia l’andamento nazionale con una quota di ultra 64enni pari al 20.1%. Tra le patologie dell’anziano, l’osteoporosi riveste un ruolo importante. E’ una patologia multifattoriale, alla cui patogenesi concorrono elementi costituzionali, genetici ed ambientali; è caratterizzata da ridotta massa ossea e da alterazioni qualitative della micro-architettura dell’osso con conseguente aumento del rischio di fratture, vertebrali e non (tra queste la frattura del femore è riconosciuta come la complicanza più rilevante, poiché causa di maggiore disabilità e di costi sanitari più elevati). Si stima che le donne osteoporotiche in Italia siano circa 4 milioni, ogni anno inoltre in Italia vi sono circa 70.000 donne ricoverate per frattura del femore. L’osteoporosi é pertanto da considerarsi come una condizione ad elevato impatto socio economico sia nel nostro Paese che in generale in tutta l’Europa. Nel 2005, in Italia, i costi diretti ed indiretti relativi alla frattura di femore si sono attestati intorno ad 1.100.000 di euro. E’ pertanto indispensabile limitarne le conseguenze, con interventi mirati di tipo preventivo, diagnostico e terapeutico.
(r.e.)

 

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