Badolato, derubato lo storico “Catoio di Turi”. Ma tutti invocano apertura sabato santo.

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Turi Caminiti nel suo catojo
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Turi Caminiti con Wim Wenders (foto http://blog.gilbotulino.it/

“Quest’anno per la prima volta dal 1983 il “mio” catojo resterà chiuso. E’ una decisione molto sofferta perché è come se una parte della mia e della nostra storia finisse, ma non ho lo spirito giusto per stare insieme ai miei amici in quest’occasione, dopo quello che è successo. Qualche giorno fa qualcuno ha pensato di “violentare” il catojo squarciando la porta d’entrata e portandosi via tutta la riserva alimentare della famiglia. Il danno economico è l’ultimo dei miei pensieri. Avrei dato cento volte di più di quello che hanno rubato solo per non vedere l’espressione amara e incredula dei miei genitori. Ho sentito su di me, sulla mia famiglia e sulla nostra storia un vortice di violenza selvaggia e inaudita”. Questa la lettera affidata martedì a facebook da Turi Caminiti, che dal 1983 “disseta le menti” con il suo catojo facendo comunità, cultura, alimentazione sostenibile a km zero a Badolato, un’esperienza cresciuta con il passaparola negli anni tanto da essere apprezzata in tutta Italia ed Europa.

Un’esperienza iniziata già a metà degli anni ’70, come ricostruisce Caminiti nella sua lettera di sfogo e denuncia, “quando cominciammo a ritrovarci e a “scoprire” i “catoja” del paese come luogo di baccanali e di impegno – scrive – per cercare di capire la grandezza e i limiti della cultura contadina da cui tutti noi provenivamo”. Da “privilegiati” rispetto ai padri per la grande fortuna di poter studiare, Turi e tanti altri amici cominciarono a frequentare gli anziani di quella “ Repubblica di Badolato” con loro i “templi” dove ogni tanto si radunavano per godere del meritato riposo dopo le dure giornate di lavoro nelle campagne o nei cantieri di Badolato e dintorni. Era il sabato santo del 1983 quando nacque il catoio, che da allora è diventato punto di riferimento non solo per il tradizionale appuntamento del sabato santo, ma per ogni occasione o evento culturale, musicale, sociale che abbia interessato il Borgo in questi anni.

Ora è “lo stupro” della storia familiare e  collettiva – che è stata alla base di un “modello Badolato” con l’apertura di altri catoj ispirati alla stessa filosofia – a bruciare forte tanto da fargli pronunciare parole amare su Badolato come “semplicemente specchio di una società destinata miseramente a implodere”. La riflessione è sul fatto che le angherie, i soprusi, tanto più in una comunità dove ci si conosce tutti e si immagina a chi possano essere attribuiti, difficilmente vengono isolati e condannati. Soprattutto se si appartiene a una famiglia perbene che si limita, come tutte le altre volte, a denunciare “inutilmente” ai carabinieri rifuggendo dall’idea di farsi giustizia da sé.

Ma è proprio per la grandezza e il radicamento di questa esperienza nella comunità, ora portata avanti anche dai figli di Turi e dai loro amici, che un coro di affettuose proteste si è levato a fronte della decisione di Turi, implorandolo invece di esserci più che mai proprio quest’anno. E di resistere come è nelle sue corde. “Carissimo Turi, comprendo la tua amarezza e sono vicino a te e ai tuoi genitori. Ma pur rispettando la tua decisione, desidero che tu sappia che il catojo deve riaprire e svolgere quella che è la sua principale funzione ovvero dissetare le menti, nella speranza che possa far maturare e dissetare anche le menti dei poveracci che hanno fatto violenza alla cultura e alle tradizioni di Badolato”, scrive ad esempio Luigi Bigagnoli. Mentre la voce di Antonio Scuteri è quella che sta trascinando i tanti aficionados del catojo e anche chi non lo conosceva a una “mobilitazione” del sabato santo.  “Il catojo di Turi, il nostro catojo, va aperto a maggior ragione anche sabato santo 2016, non possiamo permettere che chi ha rubato soppressate e guanciali distrugga anche le nostre anime – scrive Scuteri – la mia proposta è che ogni amico porti qualcosa e inviti altri amici, sarà un sabato santo memorabile”. E su facebook c’è già l’evento, con inizio dalle 14 di sabato 26 e già tantissime adesioni. Appuntamento per tutti al catojo di Turi!

Teresa Pittelli

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