Catanzaro, al Pugliese arriva il “Picc” al posto degli aghi. Grazie a cinque infermieri.

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ipasvi 2Due brevi parole, ‘team Picc’, che racchiudono anni di studi e competenze specialistiche per cinque infermieri dell’Oncoematologia del Pugliese Ciaccio. E che diventeranno, questo l’obiettivo, competenze a servizio di tutta l’azienda ospedaliera. Un centinaio di infermieri, alcuni provenienti anche da altre province, hanno partecipato alla giornata di studio e di dimostrazioni pratiche sabato scorso all’università Magna Graecia di Catanzaro accolti dalla presidente dell’Ipasvi Concetta Genovese. E’ stata raccontata l’esperienza del team Picc: cinque infermieri capaci di impiantare nei pazienti il Picc, un catetere venoso centrale inserito perifericamente, che dà molto sollievo ai pazienti ai quali viene applicato, al momento prevalentemente oncologici, ma sarebbe ugualmente utile in tante altre unità operative, pensiamo, per dirne una, a quella di Geriatria.

Il Picc dà sollievo ai pazienti perché li libera dall’inserimento continuo di aghi che sarebbe inevitabile in lunghi trattamenti chemioterapici, e che possono diventare una vera e propria aggressione che rovina il percorso venoso periferico del paziente. Esperienza partita nel novembre 2013, oltre 250 gli impianti effettuati. Un traguardo per gli infermieri calabresi e in particolare del Pugliese Ciaccio, un riconoscimento professionale per l’impegno profuso negli anni. A inizio lavori la presidente Genovese ha ricordato il suggello etico, primo faro che guida la categoria professionale insieme allo studio e alla formazione continua. ‘L’Ipasvi – ha detto la presidente – è la casa di tutti gli  infermieri. Dovete sentire di essere parte di una comunità che ha le sue leggi, anche etiche’ e ha ricordato le tre Giornate dell’Infermiere, i prossimi 10-11-12 maggio, dove insieme alle tante associazioni scientifiche che fanno parte della vita del collegio si tratteranno questi temi e si approfondirà il Codice Deontologico.

La giornata di studi tra video e relazioni su ogni aspetto degli impianti è terminata con diverse dimostrazioni pratiche che hanno coinvolti gli infermieri, tutti a loro volta possibili ‘impiantatori’. Ad aprire gli interventi Rosario Russo, direttore dell’Unità operativa Terapia del dolore del Pugliese Ciaccio, che ha posto l’accento su infermieri che conquistano sempre più autonomia di azione e responsabilità, e il  team Picc ne è la prova, e degli infermieri professionisti Ornella Rania, coordinatrice degli infermieri dell’Unità operativa  di Ematologia del Ciaccio, Giovanna Cavaliere, Paolo Marinaro, Marianna Aloia, Santo Soluri e Wanda Gariani del gruppo del Team Picc. Tra gli altri temi affrontati ‘la buona accoglienza, primo passo verso una buona sanità’, l’assitenza domiciliare, l’approccio psicologico del paziente.

La dottoressa Cavaliere ha ricordato con passione gli anni di studio e di lavoro pratico profuso nel Team picc, lanciando l’appello alle istituzioni sanitarie che questa esperienza di competenze infermieristiche avanzate possa essere al più presto al servizio di tutti i pazienti dell’azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio.“L’infermiere ha oggi professionalità e competenza sempre maggiori, proprio grazie alla formazione continua. Superata la visione paternalistica di un tempo – ha spiegato la dottoressa Rania –  oggi gli infermieri hanno alta specializzazione a 360 gradi. Per me, che già a fine anni ’80, osservavo i medici procedere all’impianto del Picc, i corsi di formazione fatti egli anni anche nel Nord Italia e l’impegno, la specializzazione in questo settore è l’autentica realizzazione di un sogno nel cassetto”.

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