“Fu la massa ad avallare sterminio, pure in Italia”. Lectio anti-retorica su Shoah all’Istituto salesiano di Soverato.

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Cosa può voler dire trattare oggi la Shoa, lo sterminio? Cosa vuol dire per noi, per ognuno di noi? Perché la ragione umana pretende, se non di avere risposte, perlomeno di farsi le domande. Con questo obiettivo ieri il liceo classico Sant’Antonio da Padova di Soverato ha commemorato la giornata della Memoria, nella sala don Pilla, con una conferenza di Giuseppe Iozzo, docente di storia e filosofia del liceo, dal titolo Conoscere il passato per salvare il futuro, dal massiccio valore storico. Perchè abbiamo un disperato bisogno di ‘ripassare’ la storia, di essere dei veri testimoni. Non una celebrazione fine a se stessa, non una retorica dell’anniversario, ma la coscienza storica di quello che è stato. Questa giornata, in anni come i nostri di rivoluzioni (e rivoluzionari) a portata di click, di applicazioni più che di emozioni, di citazioni senza fonti, di frasi a effetto decontestualizzate sotto foto ritoccate, il Giorno della Memoria rischia di ‘semplificarsi’ in immagini in bianco e nero con i binari dei treni innevati che approdano sugli ingressi ai campi di sterminio dove campeggia quella che è oramai la macabra metafora del male assoluto: “Arbeit macht frei”.

La riflessione storica che forse più di ogni altra, tra le tante, la conferenza ha suscitato è che Hitler sia andato al potere legittimamente col consenso del popolo tedesco. I suoi proclami-orazioni contro le democrazie europee, contro gli ebrei colpevoli di tutti i mali della Germania facevano breccia nelle menti, miravano dritto alla pancia di un popolo stremato dalla prima guerra mondiale. Auschwitz, Dachau e gli altri campi di concentramento, i forni crematori, le camere a gas, il programma di eutanasia Aktion T4, la sistematica predazione dei beni delle famiglie ebraiche, le oscene violenze ai diritti umani non sono avvenuti per la sola folle volontà di un uomo: sono state promulgate leggi che toglievano a ebrei, dissidenti politici, omosessuali, zingari, portatori di handicap, malati mentali, rom tutti i loro diritti. Il diritto ad avere delle proprietà, a professare le idee, a comunicarle, condividerle. Il diritto di esistere. La Shoa è stato uno sterminio studiato scientificamente, industriato a norma di legge. E’ questo, forse, il vero orrore.

Noi italiani abbiamo avuto un ruolo in tutto questo, e nemmeno questo dobbiamo dimenticare. Le leggi razziali sono state firmate dal re d’Italia nel 1938. Al di là delle solite accuse agli ebrei di essersi impossessati della totalità del ricordo, chiediamoci se non suoni ancora tremendamente attuale e a noi familiare l’odio e l’ignoranza che pongono gli egoismi nazionali davanti ai diritti dell’uomo.

Francesca Labonia, docente di lettere, latino e greco Istituto S. Antonio da Padova (Soverato, Cz)

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