Il Supercinema Soverato rischia di chiudere il 10 novembre. L’appello ai cittadini.

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Supercinema Soverato
La sala rinnovata e adeguata alle moderne normative di sicurezza
La sala rinnovata e adeguata alle moderne normative di sicurezza

Il Supercinema di Soverato rischia di chiudere a partire dal 10 novembre. Una notizia shock per tutti i soveratesi, e non solo, che da cinquant’anni hanno un punto di riferimento socio-culturale di grande livello in città. E che per la maggior parte in quel cinema ci sono cresciuti. I quarantenni, in particolare, ci hanno visto i film Disney da piccolissimi, i fantasy anni ’80 da bambini, le saghe di Rocky e Il tempo delle mele da ragazzi. E poi cinema d’autore accanto ai campioni d’incassi, senza contare le innumerevoli occasioni in cui la sala è stata sede di incontri istituzionali, di spettacolo e di cultura. Ma come si è arrivati a questo? “Siamo appesi al filo della decisione del Tribunale di Catanzaro, che dovrebbe pronunciarsi definitivamente in merito alla decisione di tre comproprietari – detentori di quote per 2/12 ciascuno – di rendere esecutivo un provvedimento di sfratto iniziato nel lontano 2002″, spiega Giovanni Fusto, titolare del Supercinema dal 1982 insieme al fratello Orlando Leonardo.

Nel 2002 era arrivata per i fratelli Fusto l’ordinanza di sospensione dell’attività emanata dal sindaco di allora, Raffaele Mancini, sulla scorta del necessario e urgente adeguamento della sala in termini di sicurezza. “Adeguamento che, nell’inerzia dei proprietari, decido di eseguire a mie spese, investendo tutti i miei risparmi. Gli altri comproprietari, oltre ad avviare lo sfratto, pretendevano nel frattempo anche il pagamento del canone per altri due anni nonostante la chiusura forzosa”, spiega Fusto, che allora era proprietario di una quota dell’immobile. Ma sono tutte circostanze, queste, che non hanno fatto la differenza nella sentenza di primo grado, che condanna i Fusto a lasciare l’immobile. In appello i giudici modificano invece in modo parziale la decisione, senza però tenere conto del titolo di proprietà dei Fusto. E purtroppo a poco vale che i “fratelli del cinema” siano riusciti intanto ad acquistare altre due quote, salendo a 3/12 e ottenendo il pacchetto proprietario maggiore: la Cassazione non entra nel merito del cambio di assetti proprietari e conferma la sentenza d’appello.

“Andrebbe ribadito che lo sfratto non è stato chiesto dalla maggioranza dei comproprietari ma solo dal 50% di questi” insiste Fusto, sottolineando gli esiti “paradossali” della vicenda giudiziaria, con un numero non maggioritario di comproprietari che riesce ad avere la meglio su tutti, sfrattando un’attività storica che ha reso alla città un grandissimo prestigio negli anni. Il destino del Supercinema è ora legato al sottile filo dell’opposizione allo sfratto esecutivo, avanzata dai Fusto. In mancanza di un pronunciamento favorevole del Tribunale, infatti, il 10 novembre arriverà l’ufficiale giudiziario a bussare alle porte del cinema. E scatteranno i sigilli. Ma nel frattempo sicuramente cittadini, associazioni e amministrazione non tarderanno a rispondere all’appello dei gestori del cinema con un sostegno concreto, magari attraverso la costituzione di comitati per salvare il Supercinema e iniziative di mobilitazione a partire già dai prossimi giorni.

Teresa Pittelli 

 

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