“Ippica” Soverato: cemento e niente piante. Tutelambiente risponde all’assessore Vacca.

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Lavori in corso al campo "Ippica" di Soverato

“Abbiamo appreso da un quotidiano locale che il mancato finanziamento per la messa in sicurezza del campo Ippica e la piantumazione di piante e alberi, secondo la dichiarazione di Daniele Vacca, assessore ai lavori pubblici del Comune di Soverato, sarebbe addebitabile al comitato Tutelambiente e alle proteste ambientaliste che avrebbero provocato con il loro dissenso un rallentamento dell’iter burocratico. Ricordiamo che la raccolta firme per chiedere una modifica sostanziale all’opera o anche un eventuale sua demolizione è stata fatta nel mese marzo 2015 e solo in seguito il commissario prefettizio, rilevate presunte irregolarità in seguito a verbale di carabinieri e polizia municipale, ha bloccato i lavori”. Questa la replica del comitato spontaneo a capo delle proteste che culminarono il 25 aprile in una manifestazione promossa da cittadini e attivisti (tra i quali anche chi scrive questo articolo, ndr). Il Comitato precisa anche che “tra le firme raccolta allora per esprimere contrarietà all’opera risultano quelle dello stesso Vacca e di altri membri dell’attuale squadra di maggioranza!”.

Insomma, se a mitigare l’impatto dell’opera definita all’epoca da qualcuno “mostro di cemento armato” non ci sono per ora gli alberi e le piante, come era stato promesso a luglio, in sede di sanatoria ambientale, mentre si sta procedendo alla costruzione di un muro di tufo con materiale ricavato dai lavori alla ex villa comunale, la “colpa” non può essere del comitato Tutelambiente e dei cittadini che hanno protestato. “Per una vicenda che ha contemplato varie irregolarità amministrative, superate solo a seguito di variante in sanatoria paesaggistica e ambientale, e conseguenti ritardi, è molto singolare cercare un capro espiatorio in chi legittimamente ha espresso il proprio dissenso per un’opera ancora oggi oggetto di dubbi e perplessità sul suo scopo e sul suo impatto ambientale nella pineta marittima”, chiarisce il comitato (in prima linea nel chiedere modifiche o demolizione dell’opera sono stati, tra gli altri, Francesco Rotondo, che pur inserito nello staff dell’assessore rivendica una funzione di stimolo critico su questo punto, Mimmo Loiero, Gianni Calabretta, Selena Lorenzo, Giuditta Ferlito e Roberto Cervadoro). E sull’opera in consiglio comunale aveva manifestato contrarietà anche Pd-Oltre.

Del resto se il problema è come sempre finanziario, le proposte alternative per piantumare alberi e piante intorno alla struttura di cemento non mancano, tra le quali la possibilità offerta dal settore foreste di Calabria Verde, in collaborazione con il vivaio Ariola di Mongiana, di “regalare” fino a 200 piante, alberi e arbusti agli enti locali da utilizzare per verde pubblico attrezzato, previa richiesta con la specificazione dell’utilizzo e delle specie prescelte. In questo modo potrebbe essere mitigata l’attuale presenza dell’opera, in questi giorni resa più evidente in seguito alla potatura ed estirpazione degli eucaliptus intorno all’area.

Teresa Pittelli

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