Morte “zio Vittorio” Casamonica: dopo i funerali ecco i preparativi per il trigesimo!

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    funerali Vittorio Casamonica
    foto: Reuters

    E’ morto Zio Vittorio. Di quella che è una storia concreta e reale, pur nella sua surrealità, stanno parlando tutti e si tratta di pareri e commenti qualificati certamente capaci di fare piena luce su ogni risvolto della vicenda. Ma a Voi quale ruolo, escluso quello del morto, sarebbe piaciuto interpretare? Avreste voluto essere uno dei fieri cavalli neri, con pennacchio incorporato, algidi e spettrali nel tirare il cocchio contenente il feretro? Oppure uno dei fedelissimi, intenti a sollevare, quasi come un trofeo, la bara di legno pregiato, per permettere al popolo di applaudire, piangere, pregare, sempre augurando al “de cuius” di riuscire a conquistare il Paradiso così come accaduto con Roma?

    funeralecasamonica
    foto: Lettera43

    Interessante, perché ricca di sfaccettature psicologiche, anche la figura dei “Rappresentanti dell’Ordine Pubblico”: necessario, in questo caso, un grande impegno teatrale in quanto è molto difficile essere presenti nell’assenza, ricomparendo al momento quasi opportuno, ossia a giochi fatti.  Grandi virtù attoriali servirebbero per ricoprire il ruolo del parroco, splendido attore non protagonista, capace di officiare una messa, tenere un’omelia senza, però, conoscere il suo cliente principale e senza accorgersi di quanto gli stava accadendo intorno.

    Affascinante, incarnazione del sogno di tutti i bambini, anche la performance dell’elicotterista, capace di volare nel cielo azzurro, sganciare “bombe pacifiche” fatte di petali di rosa e ritornare in aeroporto senza, presumibilmente, nemmeno uno straccio di autorizzazione. Una sorta di eroe moderno che, a fin di bene, viola principi di legge obsoleti, poco pratici e probabilmente inutili. Per chi, poi, unisce alle proprie aspirazioni teatrali un minimo di presunzione, potrebbe andar bene il ruolo del Papa, distante fisicamente, ma vicinissimo con la sua scomunica per gli “amici del 416 bis”, dettata in maniera netta e solenne addirittura dalla terra di Calabria. Per non parlare di chi potrebbe optare per il ruolo di Piergiorgio Welby, scacciato dalla stessa Chiesa per aver voluto affermare un proprio principio e ritenuto, perciò, inferiore ai discendenti del mitico “Renatino” De Pedis.

    E’ difficile scegliere quale ruolo si sarebbe preferito ricoprire: forse l’unica posizione che tutti avrebbero rifiutato potrebbe essere quella dello Stato imbelle e sconfitto, anche se, a ben vedere, risulterebbe intrigante, per gli innamorati del palcoscenico,  dare vita ad un personaggio capace di mostrarsi forte e deciso con i deboli, accondiscendente e sodale con i forti… o presunti tali; capace di “predicare bene e razzolare male” conquistando persino la simpatia di parte del pubblico grazie ad un Lato “A” clamorosamente simile a quello “B”. Comunque bando alle ciance, prepariamoci ! Tra un mese si va tutti al trigesimo.

    Giorgio de Filippis      

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