Referendum 17 aprile, Anpi Soverato invita a votare sì. E spiega perché.

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Pettinato con Marco Meliti

Poco interesse da parte della stampa e un premier, leader del maggiore partito di centrosinistra, che invita ad astenersi: ce n’è abbastanza per far indignare Fausto Pettinato, segretario cittadino dell’Associazione nazionale partigiani. Che nella conferenza stampa di giovedì sera nella sede della Cgil ha invitato iscritti, simpatizzanti e cittadini a esercitare il diritto democratico di voto innanzitutto, e a votare sì per dire “basta” alle concessioni per l’estrazione di idrocarburi sulle coste italiane dopo la loro naturale scadenza. “Noi non siamo nei comitati no triv ma prendiamo posizione per il sì e ora ne spiegheremo i motivi, fermo restando che il diritto di voto è anche un dovere – ha insistito Pettinato – e che l’articolo 9 della Costituzione prevede la tutela del paesaggio”. Il 23 incontro con le quinte dell’Itc e le terze dell’Ugo Foscolo di resistenza e costituzione. In vista del 25 mostra mattina musica e canti sul lungomare e mostra fogoragia.

A entrare nel merito delle ragioni del sì ci ha pensato Aldo Perrotta, esponente Anpi e referente di Legambiente. Perrotta ha spiegato innanzitutto il motivo del referendum, vale a dire la norma inserita all’ultimo momento nello SbloccaItalia che “regala ai proprietari delle piattaforme off shore – ha motivato l’ingegnere ambientalista – proroghe praticamente ad libitum delle concessioni, su decisione delle stesse compagnie petrolifere e senza che i cittadini, le Regioni e le autonomie locali possano dire la loro”. In secondo luogo è in gioco con il referendum “il necessario passaggio alle energie rinnovabili e l’abbandono degli idrocarburi, che in ogni caso – pur estratti al massimo della loro capienza fino a esaurimento – darebbero energia per appena un mese”, ha aggiunto Perrotta.

Delle sei piattaforme davanti alle coste crotonesi, inoltre, tre sono inattive. Rispondendo all’argomento per cui pur in necessaria transizione verso fonti rinnovabili è necessario l’approvvigionamento petrolifero che riempirà di petroliere i nostri mari, Perrotta ha ricordato che l’estrazione in Italia è per la maggior parte di gas, e dunque la questione petroliere non c’entra. Quanto ai posti di lavoro che sarebbero garantiti dalle concessioni estrattive, anche grazie ad alcuni interventi dal pubblico come quello di Paolo Perrotta, l’assemblea Anpi ha rilevato che “il rapporto tra investimenti e posti di lavoro nel settore delle estrazioni off shore è uno dei più bassi esistenti”. Insomma per l’Anpi, così come per i comitati di cittadini, attivisti ambientali, portatori di interessi tra i quali pescatori e operatori turistici, il gioco “non vale la candela”. Domani il Comitato No Triv del Basso ionio sarà in campo con nuove iniziative di sensibilizzazione, mentre lunedì 11 ci sarà l’evento clou della campagna per il sì in piazza Maria Ausiliatrice con Arturo Bova.

Teresa Pittelli

1 COMMENT

  1. Le ragioni del SI non sono ragioni di coloro che ragionanano con la testa,ma come si fà a votare un referendum che se vince il si manda nel breve tempo a casa migliaia di lavoratori tra coloro che lavorano sulle piattaforme e tutto l’indotto che ne deriva,in Italia stiamo smantellando tutto dal latte all’agricoltura,ai cantieri,all’edilizia ma cosa dobbiamo mangiare il panorama ? Fatevi un esame di coscenza e votate NO.

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