S. Andrea, auto incendiata. Frustagli: “Persa la serenità, spero negli inquirenti”.

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Foto Ansa.it

AUTO INCENDIATA: PARLA IL VICESINDACO FRUSTAGLI. “Dopo questo atto vile consumato proprio sotto casa ho perso la mia serenità, visto anche che ho due bambini piccolissimi, l’ultimo di appena due mesi: posso solo affidarmi alle forze dell’ordine perché riescano a trovare subito gli autori di questo scempio”. Sono parole di amarezza quelle pronunciate da Ivan Frustagli, vicesindaco di S. Andrea (Cz), che stanotte ha subito sotto la sua abitazione nel vicino Comune di S. Sostene l’incendio di un mezzo aziendale, intestato al fratello Pietro, contitolare della ditta edile che gestiscono insieme, in continuità con la trentennale attività del padre. “L’incendio è di origine dolosa, non c’è dubbio anche perché è stata ritrovata della diavolina nei pressi dell’auto in fiamme”, racconta Frustagli, ancora scombussolato dalla lunga nottata appena trascorsa.

AUTO INCENDIATA: INVESTIGATORI A LAVORO. Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco e i carabinieri della Compagnia di Soverato, tra i quali anche i militari delle stazioni di Davoli e S. Andrea. Secondo gli inquirenti l’intimidazione non sarebbe diretta all’attività politica e amministrativa del vicesindaco. Sul posto è atteso in questi minuti Arturo Bova, presidente della commissione regionale antimafia, che appena saputo dell’accaduto oltre a esprimere la propria solidarietà a Frustagli e alla sua famiglia ha ricordato, parlando con l’Esuberante.it, dell’importanza “che tutte le istituzioni, anche quelle politiche e sociali, si stringano intorno alle vittime di episodi di violenza criminale come questo. Proprio come accaduto nei giorni scorsi a Tiberio Bentivoglio – ha sottolineato Bova – imprenditore reggino vessato dalla ndragheta per anni ma anche dimenticato dalle istituzioni e finito nel mirino di Equitalia, e che ieri ha finalmente riavviato l’attività in un immobile confiscato alla mafia, affermando di sentire finalmente le istituzioni vicine”. Al di là della solidarietà di rito, dunque, azioni concrete di vicinanza e sostegno per questi imprenditori minacciati eppure coraggiosi e a testa alta.

Teresa Pittelli

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