Sede vigili del fuoco, l’ex sindaco Mancini: “Matacera eviti di parlare di cose che non conosce”

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Raffaele Mancini
Raffaele Mancini

“Il vicesindaco Matacera non dovrebbe permettersi di offendere la storia personale mia e di questa città e dovrebbe evitare di parlare di cose che non conosce”. Raffaele Mancini, ex sindaco di Soverato dal 2001 al 2011, ribatte alle dichiarazioni di Pietro Matacera, vicesindaco che ieri è tornato sulla questione della sede di vigili del fuoco, che rischiava di andar via da Soverato ma che invece sarà mantenuta in città grazie a un accordo trovato tra l’amministrazione da lui rappresentata e la prefettura. Nel commentare l’esito positivo della vicenda, Matacera aveva anche replicato a Salvatore Riccio, consigliere comunale che insieme all’ex sindaco Mancini aveva sia lanciato l’allarme sul possibile spostamento dei vigili, sia ricordato gli sforzi compiuti dalla giunta Mancini nel 2001 per portare il Comando in città. Affermazioni che Matacera ha invece contestato, sottolineando che il percorso per dotare la città del Distaccamento dei vigili del fuoco era iniziato ben prima del 2011, e negando quindi che fosse merito dell’amministrazione Mancini.

“L’individuazione di Soverato come sede di distaccamento del Corpo dei vigili del fuoco nasce con un provvedimento firmato dal ministero dell’Interno alla fine degli anni ’90, anche su impulso dell’allora sottosegretario ai trasporti Pino Soriero. Ma in quegli anni, fino al 2001, Soverato comunque non riuscì a trovare una sede da offrire al Comando – puntualizza Mancini – tanto che i vigili stazionavano nel territorio per il solo periodo estivo, ospitati nella scuola elementare di Satriano Marina”. Nell’estate del 2001, prosegue il racconto dell’ex sindaco, “il comandante dell’epoca, ingegner Emilio Occhiuzzi, comunica che non si sarebbe più potuto continuare con il distaccamento estivo, perché la scuola era a Satriano, mentre il decreto indicava espressamente Soverato quale sede dei vigili”. “A quel punto ci siamo mobilitati e abbiamo trovato una collocazione d’intesa con il ministero degli Interni – sezione Difesa, per la precisione con il direttore generale dell’epoca Francesco Berardino, con i sindacati di categoria e con il comandante Emilio Occhiuzzi – prosegue Mancini – in caso contrario il provvedimento sarebbe decaduto”. “Dal momento che il ministero non aveva messo subito in atto le procedure per il pagamento delle utenze telefoniche, per i primi mesi il Comune di Soverato ha sopperito a queste incombenze per non perdere presidio”, insiste Mancini. “Siamo quindi stati determinanti: dire che non abbiamo alcun merito significa travisare inopinatamente la storia – conclude Mancini – e diffondere informazioni non vere”.
(tp)

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