“Sono devastato”. Casadonte ricorda Petitto, regista del docu-film sul camping Le Giare

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Gianvito Casadonte

“In questo momento sono devastato. Giuseppe era un grande amico e mi mancherà”. Così Gianvito Casadonte parla al telefono del regista catanzarese Giuseppe Petitto, romano di adozione, scomparso a causa di un incidente d’auto stamattina alle prime ore del giorno, nel “maledetto” tratto di Pietragrande di Stalettì dove velocità e traffico spesso hanno incidenti drammatici come conseguenza. Con la Inspire, la casa di produzione che porta avanti insieme al fratello Alessandro, Casadonte aveva co-prodotto il film Tredici del regista scomparso, film che aveva come tema principale la tragedia dell’alluvione di Soverato del settembre 2000, quando il camping Le Giare fu trascinato via dalla furia del torrente Beltrame, insieme a tredici vite innocenti, in gran parte volontari e disabili che festeggiavano la fine del campo estivo dell’Unitalsi.

Il documentario-cortometraggio era stato presentato due anni fa a Catanzaro, proprio nell’ambito di Mgff School in the city, la manifestazione off del Mgff che ha portato il cinema nelle scuole del capoluogo calabrese. Casadonte da commissario ministeriale ha anche sostenuto il finanziamento da parte del MiBac dell’opera prima di Petitto, Lucy in the sky, affascinante “thriller” con Antonia Liskova nella parte di una madre e moglie razionale e risoluta, alle prese con una minaccia oscura che incombe sulla sua bambina.  “Un grande film, aveva finito di montarlo da poco”, racconta Casadonte, ricordando con immenso affetto il talento e l’impegno civile del Petitto-regista insieme all’amicizia leale del Petitto-uomo (riproduzione riservata).

Teresa Pittelli

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