Soverato, Addolorata 2015: storia e immagini mai viste nella serata di SoveratoIncanto (video)

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Il sindaco Alecci all'iniziativa "Visibilmente Addolorata". In presidenza da dx Pisani, Pellegrino, Don Pascolo, Caridi e Chiaravalloti

presentazioneaddolorataMa a fine serata l’affondo di Antonio Pellegrino: “Occorre una politica culturale che per adesso non vedo”.

Atmosfera solenne e suggestiva sul sagrato della Chiesa di Maria Santissima Addolorata per la serata organizzata da SoveratoIncanto. Lo storico dell’arte Domenico Pisani ha illustrato i risultati della sua indagine iconografica sulla statua dell’Addolorata presente da oltre due secoli nelle Chiesa Matrice del borgo, rivelando storia e immagini mai viste. “Innanzitutto la statua è in assoluto l’opera più bella e di maggior pregio tra tutte le icone dell’Addolorata del territorio e anche della Calabria”, ha affermato Pisani, che attribuisce la statua ad Antonio Reggio, scultore serrese con bottega a Napoli. Pisani ha mostrato sezione per sezione i particolari unici della statua, dalla compostezza regale del dolore nell’espressione del volto – diversamente dagli stilemi rococò nel quale la sofferenza è esagerata ed esibita – alle lacrime di sangue che arrivano al naso, dai capelli scolpiti su modello delle acconciature del ‘700 (niente parrucca a differenza della maggior parte delle statue in Calabria).

Maria Ss.ma Addolorata
Foto Rosy Urso (Telemia)

“Una regina ma anche una popolana, una scultura viva creata con colpi di sgorbia magistrali che rendono quest’opera magniloquente, perfetta nelle proporzioni, inarrivabile anche rispetto alle statue pur molto belle che si trovano da Riace alla stessa Serra S. Bruno”, ha concluso Pisani, ricordando che quest’ultima, portata da Lucca dal frate cappuccino Antonio da Olivadi, ha dato il via alla devozione per l’Addolorata in tutto il territorio. A introdurre il pregevole lavoro di Pisani, i saluti di Totò Chiaravalloti e Fabrizia Caridi, presidente e vice dell’associazione SoveratoIncanto, e i ringraziamenti del parroco di Soverato superiore, don Giorgio Pascolo, che ha ricordato il fondamentale principio teologico secondo il quale “l’icona è legata al prototipo”, dunque l’onore reso all’immagine arriva direttamente a quel che rappresenta. Ernesto Alecci, sindaco di Soverato, ha salutato la folla assiepata sui banchi disposti per l’occasione sul sagrato della Chiesa, sottolineando l’importanza della festa patronale che bisognerebbe innanzitutto conoscere, e poi onorare in ogni modo “anche chiudendo tutte le attività commerciali”, ha specificato strappando un applauso ai presenti.

Particolarmente commovente la preghiera di Iacopone da Todi Stabat mater dolorosa (la madre addolorata stava…) interpretata da Tonino Pittelli con il sottofondo dell’omonima opera di Gioacchino Rossini. L’intera serata è stata impreziosita dai canti del coro polifonico “Maria Ss.ma Addolorata” che hanno toccato il cuore e le emozioni dei presenti. A moderare i lavori dell’incontro Antonio Pellegrino, professore di lettere e intellettuale di lungo corso, ora in forza allo staff del sindaco, che ha concluso con una coraggiosa sottolineatura: “Per valorizzare questo immenso patrimonio artistico occorre una politica culturale per la città – ha osservato – della quale ancora non vedo traccia”.

Teresa Pittelli

 

 

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