Soverato, neonata uccisa e chiusa in valigia: arrestata la madre questa mattina

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Alle ore 8.30 di questa mattina personale del Nucleo operativo e radiomobile del Comando Compagnia Carabinieri di Soverato ha sottoposto Marianna Roshka agli arresti domiciliari in una casa protetta per sole donne a Catanzaro, in ordine ai reati di omicidio volontario e occultamento di cadavere, sulla base di ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal gip del Tribunale di Catanzaro in data 21 dicembre 2015, su richiesta della Procura della Repubblica. La donna il 17 agosto scorso era arrivata in pronto soccorso all’ospedale di Soverato, previa chiamata al 118, dove il personale medico immediatamente le aveva diagnosticato un parto o un aborto che la stessa, inizialmente, aveva negato pur di fronte all’evidenza del suo quadro clinico.

L’intervento dei Carabinieri consentiva di rinvenire, avvolto in un’asciugamani all’interno di una valigia, il corpicino di una neonata, presso la dimora estiva della Roshka, in Via Umberto I in Montepaone (Cz). Dall’attività investigativa immediatamente avviata, diretta dal sostituto procuratore titolare dell’indagine, Alessandro Prontera, della Procura della Repubblica di Catanzaro e coordinata dal procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri,  emergeva che la donna, nonostante l’aspetto che faceva pensare a una gravidanza, aveva sempre negato il suo effettivo stato, anche nei confronti del compagno con cui aveva avuto altri due figli. Le indagini, svolte successivamente anche con l’ausilio di personale tecnico del Ris di Messina e del reparto analisi criminologiche del Racis di Roma, e sulla base di relazioni approfondite dei profili psicologici e delle dinamiche familiari, consentivano di accertare che il parto era effettivamente avvenuto proprio in quella casa estiva, nella prima mattinata del 17 agosto.

La neonata, indiscutibilmente figlia biologica della signora Roshka e del suo convivente, come emerso dall’esame autoptico, era nata viva. La piccola, infatti, secondo i consulenti che hanno eseguito l’esame, “presentando ossigeno nei polmoni, aveva effettivamente respirato alla nascita”. Successivamente la bimba è deceduta “per soffocamento ed emorragia”. Un quadro che ha determinato una svolta alle indagini in corso e ha determinato la Procura della Repubblica alla richiesta al gip di Catanzaro del provvedimento oggi eseguito.

(r.e.)

 

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