Soverato, rassegna “Destate…”: successo per Casalini che ha dialogato con Daniele Rossi di turismo e “presunzione calabra”. Stasera arriva il collettivo Lou Palanca

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Emilio Casalini

La nuova rassegna letteraria “Destate emozioni” promossa dal Comune ha esordito con un incontro dedicato a un tema assai caro a tutti i soveratesi: il turismo (sia nazionale che calabrese), esaminato però senza alcuna retorica e con una particolare attenzione alle innumerevoli storture che da sempre impediscono una piena valorizzazione del nostro, ricchissimo, territorio. Il primo volume proposto nell’ambito dell’iniziativa – messa in piedi dall’amministrazione comunale con la collaborazione dell’editor Maria Francesca Gagliardi, la libreria InContro in Mondadori di Luca Mosca, l’associazione Caos, il sito Fuidu.it di Daniele Rondinelli, Librociak e Hippop – rappresenta infatti un aggiornato bollettino dello “stato di salute” del turismo italiano, zeppo di informazioni e notizie sui molti lati dolenti e anche sugli esempi positivi da imitare. Scritto dal giornalista Emilio Casalini, inviato di Report e conduttore della trasmissione radiofonica di Radiodue Bella davvero con Costantino d’Orazio, il libro Fondata sulla bellezza è stato presentato sabato sera in piazza Matteotti alla presenza dell’autore, della Gagliardi e del presidente di Confindustria Catanzaro Daniele Rossi.

Emilio Casalini, Maria Francesca Gagliardi e Daniele Rossi
Emilio Casalini, Maria Francesca Gagliardi e Daniele Rossi

Nel corso dell’incontro, seguito dal pubblico con partecipazione dal pubblico, il cronista ha snocciolato diversi aneddoti davvero illuminanti per focalizzare le maglie che continuano a imbrigliare le smisurate potenzialità del turismo italiano e locale. Si parte anzitutto con un episodio avvenuto in Alto Adige, “dove il turismo è di qualità e il benessere si vede, basti pensare al fatto che la provincia di Bolzano ha praticamente lo stesso numero di pernottamenti di tutto il Lazio, dove c’è Roma che è la capitale d’Italia e il Vaticano con il Papa”: lì Casalini ha incontrato un giorno un signore intento a tagliare con un falcettino l’erba alta, ma il prato non era affatto il suo, bensì del vicino “che odiava da anni per un problema di confini”. Ma questo signore, “per il bene comune”, aveva deciso a malincuore di sospendere le ostilità e aiutare il vicino che aveva subito una brutta caduta. È su questo punto che vertono maggiormente le riflessioni dell’autore, che invita italiani e calabresi a “mettere da parte la presunzione e lavorare insieme per rilanciare il turismo”.

Del resto Casalini ricorda che il turismo “è una bellissima economia e noi siamo la Nazione che può sfruttarla al meglio, ma la verità che l’Italia, su tale fronte sta arrancando: se scorriamo i dati veri ci rendiamo conto di aver perso turisti lo scorso anno. E dobbiamo prendere con le pinze i dati di quest’anno, perché il mercato è drogato: non dimentichiamo che l’Africa è in subbuglio e che la Grecia è nel disastro”. Bisogna “iniziare con le piccole cose, ad esempio – spiega il giornalista – far trovare nelle camere d’albergo italiane un bollitore per i turisti cinesi, che bevono continuamente acqua calda. “Evitando di mettere a disposizione un oggetto di 15 euro”, osserva Casalini, “ci bruciamo il 10% del mercato mondiale”. Ma ciò che deve drasticamente mutare, sostiene il cronista, è “l’atteggiamento generale di molti italiani nei confronti del turista, che si può riassumere in poche parole, fregare il turista, lo straniero, l’altro”. Totalmente d’accordo con le osservazioni di Casalini, il presidente di Confindustra Catanzaro ha ammesso che “noi italiani, e anche noi calabresi, siamo presuntuosi. Dobbiamo iniziare a lavorare sulla valorizzazione delle nostre ricchezze ed acquisire un senso civico che evidentemente non abbiamo”.

Francesco Caponio

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