“Tesori della costa jonica da salvare”: lettera aperta al governatore Oliverio.

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Foto dizionaripiu.zanichelli.it

Al Governatore della Regione Calabria

Lettera aperta – Energie dal Sud
Il tesoro della costa ionica

Egregio Governatore, tra le peculiarità della nostra Regione vorrei indicarne una, sia per il valore storico-artistico sia perché fondamento della formazione politica e socio-culturale dei popoli del Sud, quella che chiamiamo la nostra identità. La Magna Graecia è ampiamente visibile, anche se non tutta dissotterrata, percorrendo la statale 106 da Reggio Calabria verso nord lungo tutta la costa ionica. Anche il treno segue lo stesso percorso attraversando paesi e borghi, testimonianze di arte e storia di civiltà perdute che hanno lasciato segni tangibili di convivenza tra popoli di cultura e credi diversi. Tra il mare e le vicine colline è un susseguirsi di insediamenti di popoli pre-Ellenici, Greci, Romani, Bizantini, Normanni, Ebrei e discendenti Grecanici: da Bova Marina, che vanta un patrimonio archeologico di novemila anni, comprendente anche una Sinagoga del IV secolo d.c., all’insediamento rupestre di Brancaleone e le sue grotte; dalla Villa Romana di Casignana e i suoi preziosi mosaici e dal teatro greco di Portigliola alle grotte e al ‘castrum’ bizantino di Gerace e le sue chiese; dall’abitato medioevale di Gioiosa Ionica con teatro e villa romana all’architettura bizantina della Cattolica di Stilo, patria di Tommaso Campanella.

E, finalmente i siti della Magna Grecia: Locri Epizephiri, Kaulon-Monasterace, Skilletion-Borgia, Cirò e Crotone, fino alle aree archeologiche di Sibari e quelle lucane di Policoro e Metaponto con i loro ricchi musei. La statale e la ferrovia corrono lungo il mare fino a Taranto, invitando il turista sia alla visita dei borghi collinari e dei siti archeologici sia ad un tuffo ristoratore nel mare che spesso quasi li lambisce. A tappe può riprendere il suo percorso culturale immaginando gli Achei che approdarono su queste spiagge dopo la guerra di Troia o le vicissitudini di Ulisse o, ancora, tesori inestimabili trasportati da navi come i Bronzi di Riace che le città e i musei di tutto il mondo vorrebbero poter esporre. La Magna Grecia, l’unica al mondo, è tutta e solo qui: costa ionica e, oltre lo Stretto, costa campana.

E, forse solo per mia ignoranza, l’intero lungo percorso non è ancora patrimonio dell’Unesco, Governatore? Forse non ritiene Lei e i Governatori delle altre Regioni Italiane, investite da questo fortunato approdo dei Greci tremila anni fa, che questi siti, per giunta immersi in un contesto paesaggistico di non comune bellezza, debbano essere valorizzati, anche allo scopo di sviluppare un flusso turistico reale e costante che non ha niente a che vedere con EXPO virtuali ma molto da mostrare e insegnare riguardo a storia, arte e cultura, elaborate e progredite nel Sud dell’Italia per diffondersi poi al Nord e contaminare tutto l’Occidente? In cerca di territori da colonizzare, i Greci approdati sulle nostre coste hanno creato una civiltà che ha superato quella della madre-patria. A scuola ancora oggi si insegna che, a Elea (Ascea-Salerno), Parmenide fondò la scuola filosofica da cui prese forma la cultura occidentale- e che, a Crotone, Pitagora e i suoi discepoli discutevano di saperi elevati e misteriosi, di matematica e di musica, giungendo a scoperte incredibili per l’epoca e tali da dare impulso a ricerche e ulteriori conoscenze nei secoli e millenni successivi. Non pensa, Governatore, che ‘portare alla luce’ –intendendo con scavi e con recupero della memoria- ciò che abbiamo e siamo – potremmo avere da subito una richiesta di turismo diversa, lungo un percorso culturale unico al mondo, con l’approdo di stranieri amanti del mare ma anche della storia e dell’arte italiana?

Parliamo tanto –e giustamente- dell’incultura e ferocia dei seguaci dell’I.S.I.S., che per annientare identità socio-politiche distruggono siti di straordinario valore storico-artistico e culturale per tutta l’umanità. Non le sembra, Governatore, che nel nostro Occidente si muovano poteri altrettanto incolti con obiettivi e strumenti analoghi, in quanto distruttivi degli stili di vita acquisiti da popoli nel corso di millenni (produzione e trasformazione di prodotti alimentari a chilometro o ad esempio, tutela della salute per tutti, formazione ai saperi e alle arti, immersione in un’armonica bellezza dalla Magna Grecia alla società prefigurata da Campanella nella sua Città del Sole) e distruttivi anche del paesaggio e della flora e fauna attraverso trivellazioni sul suolo e in mare o trafori di montagne?

A chi giova, viene da chiedersi a una normale intelligenza, se è vero quanto affermano gli scienziati italiani di indubbio valore di cui allego lettera aperta sottoscritta, inviata già lo scorso anno al Presidente del Consiglio Matteo Renzi? Chi trae vantaggio da trivellazioni nel suolo e in mare per estrarre combustibile fossile in quantità così irrisorie da non risolvere la dipendenza energetica dell’Italia da altri Paesi? Inoltre, siamo sicuri del guadagno per la collettività se nel conto tra costi e scarsi ricavi inseriamo le immancabili successive spese di bonifica, come da passata e recente esperienza di insediamenti estrattivi e/o industriali inquinanti l’ambiente? Gratuitamente abbiamo ancora un clima fatto di Sole, Acqua e Vento, oltre che un sottosuolo capace di sprigionare energia geotermica in abbondanza, anche spontaneamente come, ad esempio, in aree tra Napoli e Pozzuoli o nelle Isole Eolie. Non potremmo, quindi, vantaggiosamente pensare al futuro dei nostri giovani investendo in progetti di produzione di energia da fonti naturali, rispettose dell‘ambiente e delle attività lavorative peculiari del territorio (pesca, pastorizia, agricoltura), e in progetti di lavoro per rendere finalmente fruibili le testimonianze storico-artistiche del patrimonio culturale della nostra civiltà, immenso per unicità e bellezza?

Coraggio Governatore, interpreti l’interesse e i desideri della gente che amministra senza farsi condizionare da mode e luoghi comuni di una propaganda indirizzata a convincere tutti, anche noi del Sud che“ non ci sappiamo fare” e che dobbiamo imitare altre realtà, ad esempio Milano e i Lombardi per la loro capacità di moltiplicare e far funzionare reti stradali, ferroviarie e aeroportuali. Ma, Governatore, decide Lei o il Governo Nazionale in quali Regioni collocare infrastrutture e nuovi investimenti anche col contributo in soldi della gente del Sud? In sostanza, da elettrice responsabile, chiedo uno scatto di dignità nel rivendicare sovranità nelle decisioni che riguardano i Suoi amministrati, agendo ogni Suo potere per valorizzare il nostro Sud – dal cui passato nasce anche la democrazia-, contrastando puntualmente ogni attacco teso alla distruzione del paesaggio e dell’ambiente o all’ulteriore impoverimento della nostra regione per continui trasferimenti di fondi da investire al Nord dal 1861 –quando non esisteva ancora la ‘questione meridionale’- ad oggi. Soprattutto, Governatore, non si consenta la cancellazione della memoria che è ‘esistenza’ di civiltà e di popoli.

Nella speranza di ascolto, auguro buon lavoro.

Assunta,  Gruppo di Scrittura femminile 2006 in Crotone “Energie dal Sud”

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