Waterfront: la minoranza affila le armi. Cambio di guardia all’ufficio tecnico.

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Un consiglio comunale straordinario sarà fissato intorno alla metà di luglio per esaminare dubbi e critiche della minoranza sulla questione “waterfront”, cioè sul progetto di riqualificazione da 2,7 milioni di euro del litorale costiero. Il gruppo Pd Oltre e il gruppo misto vogliono vederci chiaro, in particolare, sui motivi della decisione con la quale Ernesto Alecci e la sua giunta hanno revocato la delibera del commissario Salvatore Mottola di Amato, che aveva annullato la procedura di appalto integrato evidenziando irregolarità varie e proponendo un nuovo progetto, a suo dire più compatibile con l’ambiente oltre che libero dai vizi del precedente (vizi in particolare relativi alla mancata convocazione della conferenza dei servizi).

“Il commissario Mottola di Amato ha adottato quella delibera di annullamento sulla base di precise e gravi motivazioni, mi chiedo quindi quali siano i presupposti per revocarla” osserva Giulio Moraca, capogruppo Pd_Oltre. “A me non pare ricorrano, e chiederò quindi in consiglio comunale spiegazioni più puntuali del perché si sia proceduti a questa revoca, in mancanza delle quali vedo messa in dubbio la stabilità dell’attività amministrativa e la certezza del diritto”. Perplessità di tipo amministrativo alle quali si aggiungono quelle sul merito del progetto preliminare “riesumato” dall’amministrazione Alecci, avanzate da Salvatore Riccio, a capo del gruppo misto. “Siamo sicuri che la cittadinanza sia d’accordo con queste edificazioni di altezza considerevole vicino alla spiaggia, con gli interventi sulla villa comunale, con il restringimento della carreggiata di viale Kennedy?”, chiede Riccio, che sottolinea di non aver firmato, all’epoca, la delibera relativa al progetto. “Fa specie che sia rimesso in pista un progetto elaborato sotto la precedente amministrazione ma già bocciato dal commissario e criticato dalla soprintendenza – conclude Riccio – senza sentire il bisogno di discuterne davanti ai cittadini”.

E in questo clima di sospetto e di confronto serrato, intanto da ieri il responsabile dell’ufficio tecnico, Pino Carnuccio, è tornato in servizio a tempo pieno al Comune di Badolato, lasciando vacante per ora il vertice del settore. Secondo indiscrezioni potrebbe concretizzarsi nei prossimi giorni un’ipotesi che sdoppierebbe in due l’ufficio: urbanistica e ambiente sotto la responsabilità di Michele Menniti, e lavori pubblici, cimiteri e suolo pubblico sotto la guida di Enza Chiaravalloti. Niente ufficialità, per ora, a quelli che sono rumors di palazzo di Città. Tornando alla questione watefront, la giunta comunale ha già scritto chiaro e tondo in delibera che l’orientamento della giurisprudenza, insieme ai motivi di urgenza legati all’obiettivo di non perdere il cospicuo finanziamento, rappresenterebbero motivi più che validi per procedere “all’annullamento dell’annullamento”. L’augurio è che un’opportunità così importante di riqualificazione del litorale sud della città, dove un giorno dovrebbe essere realizzato il porto turistico, sia realizzata con la maggior trasparenza ed efficacia possibili, superando anche grazie al contraddittorio consiliare la vicenda tormentata che l’ha contraddistinta finora.

Teresa Pittelli

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