Calabria e Soverato, Filippo Veltri bacchetta le “colpevoli dimenticanze” su Scola.

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Scola al Mgff 2006 (www.magnagraeciafilmfestival.it)

A poche settimane dalla morte di Ettore Scola si fa sentire la voce di un decano del giornalismo calabrese, Filippo Veltri, che sul Quotidiano di domenica ha scritto un accorato articolo nel quale ammette che si sarebbe aspettato di più dalle istituzoni pubbliche e private calabresi, e in particolare della provincia di Catanzaro, in termini di reazioni e partecipazione alla morte del grandissimo regista. Regista che ha avuto, come da noi ricordato all’indomani della sua morte, un lungo e stretto rapporto con questo territorio, soprattutto con Soverato.

Qui Scola ha tenuto a battesimo il Magna Graecia Film Festival nei primi anni 2000, e c’è tornato per sette anni di seguito. Un affetto e una consuetudine uniche, per la perla dello ionio e il festival delle opere prime che vi ebbe i natali, fondato e diretto da Gianvito Casadonte che Scola apprezzava e promuoveva come esempio di ragazzo caparbiamente deciso a far crescere la mostra cinematografica nella sua terra, facendola conoscere in Italia e nel mondo.

“Ricordo Scola a Soverato nelle belle serate estive sul lungomare o all’arena, seduto in prima fila assieme alla moglie”, scrive Veltri che poi cita lo stesso regista quando nel consegnare la Colonna d’oro a Matteo Garrone, dal palco del Mgff, disse che “al Magna Graecia Film Festival si sperimenta il concetto inverso della televisione. Chi viene qui si trova per forza a incontrare dei vicini, a parlarci e a confrontarsi, e così torna a vivere, lontano dalla solitudine provocata da poltrona e telecomando”.

Un uomo umile come tutti i grandi, innamorato della bellezza e di questi luoghi, luoghi che “come sempre accade quando si fa cultura – ha scritto Paolo Abramo, presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, hanno beneficiato dello sguardo benevolo che il Maestro ha avuto per le nostre sorti”. Veltri cita il cordoglio di Abramo, ricordando i messaggi commossi di amministratori e uomini di cultura di Acri (Cs) dove Scola aveva ritirato il premio Padula, e il comunicato dell’amministrazione comunale di Soverato, per riflettere sul fatto che sia un po’ poco per un gigante del cinema che qui è tornato di anno in anno con costanza singolare e genuino piacere.

“In particolare a Soverato si potrebbe fare di più – osserva  Veltri – ad esempio con l’intitolazione di una piazza o di una via”. Un segno concreto della presenza e della vicinanza di Scola a un festival di livello internazionale partito dalla Calabria e rimasto in Calabria, sebbene da Soverato sia poi traslocato, nel 2012, a Catanzaro lido. Un’idea che si gira anche da noi de L’Esuberante agli amministratori del Comune di Soverato, al consiglio comunale e alla cittadinanza, in modo da aprire una riflessione, nel ricordo di Scola e nel confronto di idee e culture, che possa far nascere presto iniziative per celebrarne degnamente l’opera e la memoria.

Teresa Pittelli

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