Caso Catia Viscomi, il giudice si riserva. Il legale di famiglia: “Siamo stati ascoltati”.

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Lorenzin
Foto Oreste Montebello

Pochi giorni di attesa sul destino giudiziario del caso di Catia Viscomi, la giovane mamma di Soverato in coma da un anno e mezzo a seguito del parto cesareo del suo primo bimbo, nel maggio 2014, all’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro. All’udienza di questa mattina il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro, Giuseppe Perri, si è riservato la decisione. Una riserva che sarà sciolta tra qualche giorno, dopo che il magistrato avrà esaminato a fondo il fascicolo della causa, compresi i nuovi elementi contenuti nella memoria integrativa consegnata nei giorni scorsi dall’avvocato Giuseppe Incardona che assiste il marito di Catia, Paolo Lagonia, e i familiari della donna, decisi a chiedere giustizia per la loro congiunta che si trova in coma in una clinica di Crotone. “Pensando al suo sorriso quando ha visto il test di gravidanza positivo non posso credere che Catia non possa crescere suo figlio”, ha detto il marito Paolo al Tg1 nel servizio andato in onda ieri. Paolo era presente oggi all’udienza insieme al fratello di Catia, Giuseppe Viscomi. 

Nella notte tra il 6 e il 7 maggio del 2014 qualcosa andò storto durante l’intervento di taglio cesareo praticato a Catia in anestesia generale, e da quella sala operatoria la ragazza uscì in coma per non svegliarsi più. La morte dell’unica indagata, l’anestesista Loredana Mazzei, ha fatto sì che il pm, Debora Rizzo, chiedesse l’archiviazione del procedimento alla scorsa udienza, ma la famiglia insiste nel sostenere le ragioni per le quali le responsabilità di quanto è accaduto andrebbero ulteriormente indagate. “L’udienza è andata bene, ho avuto la sensazione che siamo stati ascoltati a 360°”, riferisce l’avvocato Incardona all’Esuberante.it. “I dubbi che abbiamo sollevato sulle dichiarazioni tutte a carico della Mazzei e a discarico degli altri operatori, e su altre circostanze tutte da chiarire come il fatto che la cartella clinica non indicasse alcuna anomalia particolare durante l’intervento, a mio avviso meritano una chance di essere approfonditi – insiste Incardona – e nei prossimi giorni sapremo se sarà così”.

Teresa Pittelli

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