Comunali, dal “ritorno” di Aloisio al trionfo di Sacco l’analisi del voto e i nuovi sindaci (foto e video).

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Luigi Aloisio festeggia la vittoria tra i concittadini

Partiamo da S. Sostene dove un trionfale Luigi Aloisio ha ringraziato i concittadini tra gli applausi, dopo aver più che doppiato con Insieme per S. Sostene lo “sfidante” Domenico Fera con oltre 300 voti di scarto (603 voti, oltre il 68% delle preferenze, contro 282). E mentre riceve il tributo di applausi della folla nella casa comunale (video) Aloisio ringrazia naturalmente l’amministrazione uscente guidata dalla moglie Patrizia Cecaro. Un ritorno al governo dopo il quinquennio della Cecaro, a sua volta seguito al decennio di Aloisio da sindaco, che a osservatori esterni potrebbe sembrare ormai un regno dinastico che si avvia al ventennio, ma che a quanto pare convince i concittadini, riuscendo quest’anno a espugnare anche i voti del centro storico. Pure le vicende giudiziarie che hanno lambito il Comune, dall’accesso della commissione antimafia a un rito abbreviato su denuncia dell’avversario Fera in merito al parco eolico, risolti con non luogo a procedere e assoluzione piena, non hanno scalfito la fiducia nell’azione del duo Aloisio-Cecaro.

Si cambia pagina, anche se il nuovo primo cittadino Mimmo Donato (qui i festeggiamenti nel video del gruppo fb Chiaravallesi nel mondo), non è certo politico e amministratore di primo pelo, a Chiaravalle centrale, che esce dal commissariamento seguito alle dimissioni post-dissesto di Gregorio Tino. Il nuovo sindaco Donato ha superato Giuseppe Maida per circa 200 voti, portandone a casa 1432 (38,17%) contro 1259 voti (33,55%). A Maida l’appoggio del segretario regionale del Pd Ernesto Magorno, non ha portato bene: ai massimi la disaffezione per i partiti tradizionali, come dimostra il tracollo del Pd a Cosenza, ma anche il voto di Roma e Torino. L’ex sindaco Tino si è invece fermato al 15% circa con 565 voti (15,06%), superando comunque di misura il candidato del centrodestra Francesco Maltese, che nonostante il supporto dei big regionali (o, appunto, forse anche a causa?!), da Francesco Talarico a Wanda Ferro, è rimasto al 13,22% con 496 voti.

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Elisa Sacco, sindaco di Borgia

Disfatta del Pd ufficiale, facente capo alle segreterie provinciali e regionali, anche a Vallefiorita dove Salvatore Megna è stato rieletto con uno schiacchiante 91% raccogliendo 775 voti e “stracciando” la candidata rimasta in gara Elisabetta Rosanò, ferma a 71 voti (8% circa), dopo l’estromissione dalla sfida elettorale, per irregolarità nella presentazione delle liste, del presidente della Provincia e numero uno del Pd provinciale Enzo Bruno. Una debacle che si è ripetuta anche a Borgia, dove il consigliere provinciale Pd Riccardo Bruno ha raccolto 787 voti, meno della metà di quelli tributati alla nuova prima cittadina Elisabeth Sacco, eletta con 1625 voti (34,86%). Bruno si è piazzato dietro anche a Giovanni Maiuolo (1205 voti) e Tommaso Esposito (926), superando Salvatore Varano (118). A Borgia il Pd aveva subito una scissione, essendo anche Sacco rappresentante del partito. Ad avere la meglio, dunque, la trentenne già vicesindaco con il “dimissionato” ex primo cittadino Francesco Fusto.

Anche a Badolato un ritorno, con Gerardo Mannello che si risiede sulla poltrona di primo cittadino dopo aver ricoperto già due volte la carica in passato. Sono 1.020 voti per lui contro i 960 di Vincenzo Domenico Scuteri, mentre a Torre di Ruggero, commissariata dopo le dimissioni di novembre di Pino Pitaro, ritorna Mario Barbieri che è riuscito a prevalere con 368 voti su Nicolino Platì (292); ad Argursto vince Valter Matozzo con larghissimo distacco su Francesco Garieri (248 voti contro 30). A spiccare tra i Comuni collinari è il “caso” Petrizzi, dove la lista guidata da Domenico Paravati, pur essendo unica in gara, non è riuscita a raccogliere nemmeno i voti necessari al quorum dei votanti, fermandosi a 464 voti e spalancando le porte al commissariamento. Tra disaffezione per la politica dei partiti e Pd in sofferenza quasi ovunque si sia presentato, il voto del comprensorio soveratese e delle pre-serre conferma la tendenza nazionale, mentre tra ex amministratori di lungo corso e continuità familiari la prova che aspetta i nuovi eletti è la capacità di un autentico rinnovamento, soprattutto sui temi ambientali e socio-economici che urgono per le loro comunità.

Teresa Pittelli (si ringrazia Giuseppe Gatto per contributo foto e video)

 

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