Giornata della Memoria, Enzo Bruno: “E’ grazie alla memoria che possiamo difendere la nostra civiltà”

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enzo bruno

“Il ricordo è un dovere, ma non solo perché c’è una legge approvata dal Parlamento italiano che ci impone di celebrare con solennità la “Giornata della Memoria”. Rendere omaggio alle vittime dell’Olocausto, ricordare lo sterminio degli ebrei e la conseguente ferocia del nazismo, è una occasione per prendere coscienza di paura, dolore, ferite aperte che non possono essere dimenticati. E, soprattutto, per imparare davvero dal passato e fornire alle giovani generazioni chiavi di lettura, di comprensione, affinché fatti crudeli come quelli vissuti 71 anni fa non si ripetano”. E’ quanto afferma il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, in occasione della Giornata della memoria istituita il 20 luglio 2000 per ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati (articolo 1).

Il presidente Bruno ha partecipato all’iniziativa promossa dalla Prefettura di Catanzaro in occasione del Giorno della Memoria. “Dietro quei cancelli abbattuti dall’Armata rossa il 27 gennaio 1945 c’erano la brutalità, la crudeltà, la cattiveria che l’uomo è capace di concentrare fino a cancellare l’umanità e il rispetto per il genere umano – continua il presidente Bruno -. E’ grazie alla memoria di ieri che possiamo difendere la nostra civiltà dagli atteggiamenti che hanno originato allora, e muovono ancora oggi, la macchina del razzismo, la cultura dell’ignoranza e l’ostilità verso il diverso. Conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, affinché simili eventi non possano mai più accadere, assume un significato ancora più intenso, un vero e proprio monito, guardando al drammatico momento storico che stiamo vivendo. Papa Francesco ha affermato che “Shoah ci insegna che occorre sempre massima vigilanza, per poter intervenire tempestivamente in difesa della dignità umana e della pace”. Spalancare gli occhi del mondo sulla più grande tragedia dei nostri tempi che ha portato il mondo a dire “Mai più” – conclude il presidente Bruno – proprio oggi che il mondo è ancora costretto a invocare il proprio “Mai più” come una speranza, diventa un impegno quotidiano a tracciare un percorso diverso, fatto di equità e giustizia, diritti sociali e solidarietà, da percorrere con le nuove generazioni”.

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