Pd Soverato sfida il diktat di Roma e sostiene il sì al referendum.

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Fabio Guarna
Il messaggio elettorale autogestito del Partito democratico definisce il referendum di domenica 17 aprile “dannoso”. Mentre gli uomini del premier Matteo Renzi, come Ernesto Carbone, l’hanno appena chiamato “una bufala”. Motivi principali: perdita di posti di lavoro (tra i 9 e gli 11 mila secondo i dati disponibili) e disinvestimento delle compagnie come Eni da una risorsa strategica del Paese come gli idrocarburi, con la conseguenza di un aumento della dipendenza energetica italiana dai Paesi Arabi e dalla Russia. A queste ragioni si contrappongono quelle dei Comitati, delle Regioni referendarie, delle associazioni ambientaliste e dei partiti come Sel, Idv e M5Stelle, secondo cui le piattaforme in Italia sono per la metà inattive, pagano dunque royalties inferiori a quelle previste e comunque in percentuale minima anche rispetto alla media europea (7% circa), sono inquinanti, costose da smontare per ripristinare i luoghi, con conseguente “regalo” del governo Renzi alle compagnie petrolifere con la norma – che il referendum intende abrogare – che proroga le concessioni oltre la scadenza naturale. Anche il tema dei posti di lavoro è controverso per i promotori del referendum, essendo secondo l’opinione no triv possibile crearne molti di più investendo nelle energie rinnovabili, nella pesca e nel turismo, vero “petrolio” del nostro paese.
E a sorpresa, coraggiosamente il Partito Democratico di Soverato in merito alla consultazione referendaria sostiene le ragioni del sì, in controtendenza rispetto alla posizione ufficiale del partito. Con una nota inviata dalla segreteria, il partito guidato da Fabio Guarna mette innanzitutto “in evidenza l’importanza della partecipazione dei cittadini al voto. Si tratta di un istituto di democrazia diretta che offre l’occasione di dare voce agli elettori e consente loro di incidere sulla legislazione”. Nel merito, poi, del referendum voluto da sette regioni a guida del Partito Democratico “il circolo Pd di Soverato dopo avere accuratamente studiato gli effetti delle norme in questione in caso di loro mancata abrogazione, sostiene le ragioni del sì, auspicando in ogni modo, quale che sia l’esito  del referendum, che il governo italiano punti negli anni futuri ad intensificare le iniziative dirette a ridurre al minimo l’impatto ambientale del settore energetico”. Una posizione magari scomoda ma forse lungimirante, che chiede un cambio di passo nella politica energetica anche per l’Italia, in modo da non restare, anche in questo, indietro rispetto all’Europa.
Teresa Pittelli

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