Soverato, blu whale e cyberbullismo sono “istigazione al suicidio”.

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Eliana Corapi“Balena blu e cyberbullismo sono vere istigazioni al suicidio”. Parola di Eliana Corapi, avvocato del foro di Catanzaro molto attiva sul fronte della protezione dei dati personali dei minori rispetto a fenomeni di massa legati al bullismo tra ragazzi e ragazzini, ormai diventato in gran parte “cyber” dilagando sui social e sul web. Recentemente Corapi si è occupata della vicenda straziante – e ancora lacerante per tutta la comunità –  della morte del piccolo Leandro, travolto da un treno in corsa alle porte di Soverato lo scorso 8 marzo, come legale chiamata dalla famiglia per stare accanto a uno dei dodicenni che si trovavano sui binari con Leo al momento della tragedia, le cui esatte dinamiche restano tutte da chiarire.

“Dopo i gravissimi fatti accaduti lo scorso 8 marzo, dove un giovane poco più che bambino ha perso la vita in un modo drammatico, invece di leggere commenti di vicinanza alla famiglia ho visto scatenarsi sul web commenti irripetibili e offensivi sia nei confronti di chi non è scampato alla morte sia di chi invece, fortunatamente, ce l’ha fatta”, ha scritto Corapi qualche giorno fa, scossa profondamente dall’intera esperienza. Tanto da sentire la necessità, insieme alla nota penalista Sabrina Rondinelli, di dar vita al convegno Bullismo e Cyberbullismo, Consapevolezza e Difesa , che si è svolto lo scorso 26 maggio nella sala consiliare del Comune di Soverato, accreditato dal Consiglio dell’ordine degli avvocati di Catanzaro. Corapi durante l’incontro ha moderato gli interventi di Marisa Manzini, procuratore aggiunto della Repubblica di Cosenza, Saverio Salerno, assistente capo della polizia postale e comunicazioni della sez. di Catanzaro, e della stessa Rondinelli, davanti a una platea fatta in buona parte di molti giovanissimi studenti delle scuole paritarie degli istituti Fma e Salesiano di Soverato. A rappresentare il mondo della scuola il dirigente scolastico Renato Daniele; presente in sala con un intervento sul nuovo pericolosissimo gioco della balena blu (cosiddetto blu whale) don Gino Martucci, direttore dell’istituto salesiano.

E se Manzini ha sottolineato il nuovo potere che il legislatore ha voluto riconoscere ai ragazzi vittime di aggressioni, insulti, molestie reali o virtuali che arrivano spesso dai loro coetanei, altre volte da adulti “adescatori” , e che grazie alla legge appena approvata dal parlamento potranno ora denunciare i loro aggressori e pretendere l’oscuramento in rete di parole o immagini disdicevoli nei loro confronti, Salerno ha dato suggerimenti pratici ai ragazzi. In modo da evitare di cadere nella trappola di adescatori senza scrupoli che, nascondendosi dietro allo schermo, magari fingendosi ascoltatori attenti e comprensivi, ne carpiscono la fiducia per poi ricattarli. In quest’ultima ipotesi la degenerazione del bullismo in reato di stalking “è terribilmente frequente”, ha precisato Rondinelli, riprendendo il passaggio di Manzini sul “bullo di oggi – delinquente di domani”. Fondamentali, in questo contesto, la prevenzione e il controllo, l’attenzione e l’amorevolezza che possono e devono arrivare dalla scuola e in primis dalla famiglia.

E’ importante allora continuare nella campagna di sensibilizzazione avviata con questo convegno, come ha sottolineato Corapi augurandosi altri incontri centrati anche sulla personalità del bullo e non solo della vittima dal momento che pure chi pone in essere queste azioni riprovevoli, va  accompagnato in un percorso rieducativo. “E’ qui la sfida, i ragazzi hanno bisogno di qualcuno che li incontri, li ascolti, sappia dare loro fiducia. Occorre da un lato che il mondo adulto ritorni a esercitare la propria funzione pedagogica con responsabilità e, dall’altro, che i giovani crescano rieducati all’empatia e conoscendo bene i rischi della rete. Il legislatore ha svolto il suo ruolo, ora tocca noi”, ha concluso Corapi, dando a tutti appuntamento ai prossimi incontri.

(ha collaborato Marica Pirelli)

 

 

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