Soverato, bullismo a scuola: Ic Foscolo in prima linea.

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Sala piena ieri sera all’incontro sul bullismo presentato nella libreria Non ci resta che leggere di Soverato. Un intervento fortemente voluto da Teresa Manes, presidente dell’Associazione Italiana Prevenzione Bullismo (A.i.pre.b), indirizzato principalmente ai genitori perché “è importante seguire il percorso di ogni figlio dando la giusta attenzione all’ascolto”. La Associazione punta sulla necessità di un incontro fra tutte le parti sociali: ragazzi, famiglia e scuola, per combattere il bullismo fra gli adolescenti.

IMG_5958L’incontro in mattinata con gli studenti dell’Ugo Foscolo, diretto da Domenico Agazio Servello, è stato molto toccante, e trasmesso per alcuni importanti minuti in diretta su Uno Mattina grazie al collegamento con Emanuela Gemelli di Rai3. La fine di un percorso di formazione che parte dal progetto Diversità e uguaglianza e che ha portato la scuola ad acquistare il libro scritto da Manes Andrea, oltre il pantalone rosa, in cui racconta la storia di suo figlio, vittima di bullismo a scuola e deriso dai suoi compagni anche in una pagina facebook, che si è tolto la vita impiccandosi a soli 15 anni. L’autrice si è rivolta ai ragazzi che l’hanno ascoltata in religioso silenzio. “Gli studenti sono stati molto coinvolti dalla storia di Andrea, sono riusciti a riflettere e sono stati vicini al dolore di questa madre. Molti hanno pianto, altri hanno condiviso le loro storie, insomma, è stato un incontro molto utile”, assicura la prof. Ausilia Siciliano, referente del progetto.

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“Il bullismo è un problema serio e frequente e sia la scuola che la famiglia e le organizzazioni giovanili devono affrontarlo in maniera attiva”, ha osservato la criminologa  Giuseppina Schipani, sottolineando la necessità di “una presa di coscienza da tutte le parti e soprattutto di evitare il distacco famiglia-scuola perché la formazione deve essere unitaria”. “I ragazzi non sono privi di valori ma bisogna dare loro la giusta impronta – assicura Schipani – far capire che non ci sono stereotipi maschili o femminili perché noi siamo mente, anima, corpo, sentimenti. Non è bello sentirsi dire ‘suo figlio è un bullo’, ma i genitori devono rendersi consapevoli – ha concluso Schipani – che per ogni azione esiste una conseguenza. Devono capire gli errori e cambiare l’attitudine”. “A volte siamo noi a portare i nostri figli all’esagerazione e giustifichiamo gli atti di prepotenza – sostiene Manes – mentre i comportamenti si devono correggere sia a casa che a scuola”. A questo punto urge la necessità di creare rete fra genitori e scuola: se qualcosa sfugge a uno, l’altro ha l’obbligo di comunicare. “La storia poteva andare diversamente se qualcuno avesse dato l’allerta”, ha ricordato la mamma-scrittrice.

Teresa Manes, Giusy Schipani, Francesco Schipani
Teresa Manes, Giusy Schipani, Francesco Schipani

“Il problema del bullismo, stalking, o cyberbullismo va affrontato e tenuto sotto controllo in modo che ognuno possa capire senza sottovalutarlo o inquadrarlo come uno scherzo tra ragazzi”, ha raccomandato il pedagogista Francesco Schipani. Il portale Informa Giovani Italia sostiene che “la scuola è la prima vera istituzione sociale dove gli studenti devono essere incoraggiati a denunciare episodi di bullismo per un pronto intervento di autorità. Genitori e istituzioni sono chiamati per primi alla responsabilità che il loro ruolo comporta. I ragazzi chiedono di essere gratificati, ma anche puniti se è necessario. Un comportamento giustamente punito tutela tutti forti, deboli, bulli e non”. “Con l’incontro di questa mattina, il dirigente Servello ha dato risposta effettiva sulla politica della scuola che ha scelto un programma di prevenzione per combattere il bullismo”, conclude Siciliano. Un incontro veramente positivo anche per i genitori e i familiari che hanno partecipato.

 Isabelle Nieto

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