Soverato, centodieci anni di storia salesiana. Da giovedì i festeggiamenti religiosi e civili.

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Centodieci anni

Centodieci anni di storia salesiana a Soverato. La settimana in arrivo sarà all’insegna delle manifestazioni religiose e civili per celebrare la storica ricorrenza. Tutti gli appuntamenti sono stati illustrati nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’evento, che si è tenuta giovedì nel salone Don Pilla dell’istituto. Per i 110 anni dalla fondazione dell’istituto salesiano a Soverato, iniziato con la posa della prima pietra della chiesa di Sant’Antonio da parte di Don Rua, primo successore di Don Bosco, avvenuta l’otto maggio del 1908, sono previsti in particolare 4 giorni di festeggiamenti. Si parte giovedì con la santa messa presieduta da don Pascual Chavez Villanueva nella chiesa parrocchiale, passando per la rappresentazione teatrale Don Bosco ritorna? nel cortile dell’istituto e a seguire la mostra foto e video sulla storia dell’opera salesiana a Soverato; intenso il programma di sabato 12 che culminerà con la festa popolare nel cortile dell’istituto alle 20.30, tra musica e gastronomia, mentre domenica 13 solenne celebrazione con mons. Vincenzo Bertolone, il cardinale Raffaele Farina, l’ispettore Angelo Santorsola, e dei salesiani passati e presenti a Soverato.

Locandina eventi

A presentato le iniziative don Matteo Di Fiore, direttore della Casa salesiana, e lo storiografo Ulderico Nisticò. Di Fiore ha presentato il programma (vedi foto accanto), mettendo in risalto i capisaldi dell’educazione del giovani formati secondo i principi salesiani di ragione, religione e amorevolezza, per creare buoni cristiani e onesti cittadini. “La missione formativa non si è esaurita nel tempo ma è in evoluzione, tant’è che i salesiani a Soverato sono ora impegnati nella formazione anche dei bambini della primaria e inaugureranno a settembre anche un corso universitario”, ha spiegato il direttore. Nisticò ha invece ribadito il concetto di “resilienza” della scuola salesiana, nonostante il notevole allargamento dell’offerta formativa sul territorio. Una tenuta dovuta anche al fatto che l’educazione di don Bosco non è rappresentata solo dalla scuola ma passa dall’oratorio, dallo sport,dal teatro.

Presenti all’incontro Maria Caterina Procopio, segretaria degli Exallievi SoveratoFrancesco Cuteri, presidente exallievi Unione Soverato e Antonio Mellace, presidente exallievi ispettoria Calabria Antonio Mellace. Mellace ha ribadito la funzione di “faro culturale ed educativo svolto dall’istituto Salesiano di Soverato, sia in ambito locale e regionale che nazionale, per formare professionisti, ma soprattutto coscienze cristiane che ispirandosi ai principi di Don Bosco possano portare a futuri abitatori del cielo”. Cuteri e Procopio hanno infine sottolineato che il ruolo dei laici è quello di cooperare alla missione educativa di don Bosco, facendo da “ponte” tra il mondo salesiano e la società.

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