Soverato, grande pubblico e forti emozioni al primo MG-Day in memoria di Mimmo Greco.

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I Jfd

Successo di pubblico ed emozioni forti e autentiche per la prima edizione del MG-Day Domenico Greco Tribute al Teatro comunale di Soverato (Cz). Un festival rock nato dall’iniziativa di un gruppo di musicisti e compagni di band di Mimmo Greco, giovane di Soverato improvvisamente scomparso lo scorso ottobre lasciando sgomenta un’intera comunità che si è stretta intorno alla moglie, Graziella Paparazzo, e ai suoi due bambini, Ludovica e Gregorio. La band dei Jfd, con Marco Rinaldi infaticabile organizzatore, insieme ad altri musicisti e amici di Mimmo, hanno deciso di continuare a trasmettere al pubblico le emozioni, la bellezza della musica e la fame di vita che sapeva regalare Domenico.

Ed ecco il nuovo festival di Soverato che vuole diventare un appuntamento fisso per la cittadina ionica e per tutta la Calabria. A riempire il teatro comunale mercoledì sera c’erano tante persone vicine a Domenico ma anche ragazzi e semplici spettatori attirati dalla novità di un concerto rock e metal in una città che un vero festival di grande e buona musica può e deve cullare e far crescere. A presentare lo show Corrado Corradini, che ha chiarito il senso della serata. “Chitarrista ritmico fin dai tempi della scuola, Domenico ha sempre condiviso la sua passione per la musica con i compagni di band, gli amici e il pubblico in memorabili live concert. Sarà la musica la protagonista del Mimmo Greco Day, perché con la musica proveremo a riempire il grande vuoto che ci ha lasciato”, ha scandito Corradini senza nascondere la commozione.

Via allora con i Pink Floyd’s Shadows, che hanno snocciolato una dopo l’altra le greatest hits dello storico gruppo londinese (tra tutte un’interpretazione di Wish you were here che ha fatto cantare a squarciagola il pubblico). I PFloyd’s Shadows sono riusciti a ipnotizzare la platea per oltre un’ora, grazie ai virtuosismi di Enzo Brunello al basso, Santo Serra alle tastiere, Luca Giglio voce e chitarra, Sandro Viscomi alla chitarra ritmica, Nino “Gil” Sabato alla chitarra elettrica e Andrea Lanzellotti alla batteria e alle percussioni. Un livello musicale apprezzatissimo da tutti i presenti, pur in attesa del piatto forte del concerto: i Jfd, il gruppo di Domenico formato dal chitarrista Marco Rinaldi, dal bassista Giuseppe Destito, Alfonso Macrì alla batteria e Antonio Scicchitano (voce).

Rinaldi è stato mattatore della seconda parte della serata nell’invitare il pubblico a scatenarsi; nel ricordare aneddoti e retroscena dei pezzi composti insieme a Domenico nella sua “metal house”; nel rendere leggeri e “rock” anche i momenti più commoventi, quelli con i video di Domenico insieme alla band, agli amici e alla famiglia, proprio come lui avrebbe voluto. “Mimmo era una persona allegra, era un grande perché era capace di ridere di se stesso e insegnarci a stare bene”, ha raccontato il chitarrista del Jfd prima di eseguire il primo pezzo composto insieme a Mimmo, Bottom of mistery. Seguita poi da canzoni del gruppo, cavalli di battaglia come lo “scherzo” di Cuore matto di Little Tony mixato con una intro dei Metallica, cover da Billy Idol, Radiohead e persino una sorprendente Beat it di Micheal Jackson. I Jfd con un piccolo grande aiuto degli amici Vincenzo Maida, Giuseppe Celestino, Raffaele Scalamandrè e la cantante Titti hanno offerto uno spettacolo culminato nell’amichevole invasione di palco da parte del pubblico, per sottolineare tutti insieme, con un indimenticabile finale, la riuscita di questo importante e coraggioso evento.

Doveroso il ringraziamento ai main sponsor – Xenia di Teo Sinopoli e Big Mat di Giorgio Paparo, l’azienda per la quale Mimmo lavorava e che rappresentava per lui una seconda famiglia – insieme agli altri organizzatori (in testa Angelo Calabrò) e sponsor che l’hanno sostenuto, alle testate giornalistiche che l’hanno divulgato e tutti quelli che ci sono voluti essere, per celebrare la vittoria della vita, di quello che resta anche dopo la morte, della musica che arriva dritta al cuore e può infrangere tutte le barriere. Arrivederci al prossimo anno!

Teresa Pittelli

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