Soverato, opera salesiana in lutto: si è spento don Mariani.

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Foto ex-allievidonbosco_soverato

Si è spento questa notte nella casa salesiana di Salerno don Salvatore Mariani, “mitico” professore per intere generazioni di studenti dell’istituto salesiano di Soverato, dottissimo cultore del latino e del greco. Don Mariani è stato ricordato questa mattina durante la messa domenicale in parrocchia, a Soverato, dall’ispettore don Pasquale Cristiani, che ha officiato oggi la benedizione dei bambini e delle famiglie. Un caro ricordo per una figura così rispettata e amata da tanti studenti è arrivato anche da don Gino Martucci, direttore dell’istituto. “Negli ultimi tempi aveva problemi a camminare, ma conservava ancora la sua intelligenza lucida e affilata fino alla fine, tanto che negli ultimi mesi seguiva ancora ragazzi che gli chiedevano aiuto per le tesi in latino”, racconta don Cristiani all’Esuberante.it. Prima di trascorrere gli ultimi anni a Salerno, don Mariani era stato a Taranto, vicino quindi alla sua Bari. Ma a Soverato aveva trascorso davvero una vita, formando sia nelle lettere antiche che nell’educazione alla vita centinaia di soveratesi, soprattutto i ragazzi degli anni ’50-’70, ma anche i liceali degli anni ’80, che tanto ne ricordavano la figura, dalla quale erano stati segnati in maniera positiva e profonda.

Franco Cervadoro, in particolare, lo ha ricordato nel suo volume Come eravamo e prima ancora nei suoi scritti per Soveratoweb.it, scritti ai quali si è aggiunto questo ricordo di Michele Repice Lentini. “Mitico, se oggi traduco il latino senza vocabolario lo devo a lui. Ci faceva scomporre coi numeretti le frasi da tradurre, e da lì ho imparato a scomporre anche i problemi della vita. Ci ammoniva a non copiare durante i compiti in classe: “Io vi vedo”, si vantava, e noi capimmo che il modo migliore per passarci i compiti era quello di farglieli scorrere sotto il naso con noncuranza (…). Don Mariani interrogava i volontari anche fuori lezione, passeggiando sotto il portico come i “peripatetici” di Aristotele – racconta Lentini – e la tensione si scioglieva in una chiacchierata amichevole (…). Poi, finito l’anno scolastico, a luglio montava sul suo leggendario vespone e se ne andava in giro per l’Italia”. Per lo storico ed ex allievo salesiano Ulderico Nisticò, don Mariani rappresenta “una delle pietre miliari della mia vita culturale e professionale” come ha scritto in queste memorie sempre su soveratoweb. Leggendaria anche la sua passione per il calcio e il suo tifo nelle partitelle in cortile, come ricordano in queste ore tanti studenti sui social network, tra i quali Pasquale Macrina e Francesco Cento. Alla famiglia di don Mariani e all’intera famiglia salesiana le più sentite condoglianze per un vuoto e una perdita incolmabili.

Teresa Pittelli

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