Soverato, waterfront: nuove colate di asfalto e cemento? O possibili soluzioni diverse?

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Primo gennaio a smaltire i postumi delle abbuffate del cenone di Capodanno, ieri, sul lungomare che con aria fredda e tersa si offriva alle passeggiate e al fitwalking per molti soveratesi e visitatori. E osservando le traiettorie del passeggio all’altezza dei lavori al nuovo waterfront, si poteva osservare che non c’era quasi nessuno che non si fermasse, qualcuno pochi istanti, altri a lungo, a guardare l’area della ex villa comunale e il nuovo progetto che sta venendo fuori. Il waterfront di Soverato, finanziato con 2,8 milioni di euro dall’Unione europea – persi dal Comune per ritardi accumulati in due anni ma ora salvati (con tutta probabilità) dai fondi Pac che ripescano i progetti strategici – prima ancora di vedere la luce è già punto di incontro di persone, opinioni, impressioni, non tutte concordi.

Waterfront 1Le critiche maggiori si appuntano sulle due piastre di asfalto nero spuntate al posto del verde della ex villa comunale, abbattuta con le ruspe prima di Natale. “Considerando questo doppio parcheggio in asfalto, tra l’altro orrendo alla vista, più i vialetti in cemento armato, direi che la percentuale di verde è già scesa di un 30%”, commenta un fitwalker di passaggio, con una certa conoscenza del territorio e del settore tecnico. “Ma se proprio occorreva un nuovo parcheggio in mezzo alla villa, non si potevano utilizzare materiali diversi, piastrelle che permettono il parking ma anche il verde, materiali ecologicamente compatibili, o a Soverato l’unica legge è sempre quella dell’asfalto e del cemento? Lo stesso dubbio vale infatti per i percorsi in cemento armato: siamo esterrefatti per queste scelte che deturpano il verde pubblico”, spiega una signora, ex insegnante, che osservava ieri per la prima volta i lavori da vicino.

“Secondo me la ex villa così com’era prima non era fruibile, non era agevole accedervi, non veniva di fatto utilizzata dai cittadini e dalle famiglie, mentre c’erano molte lamentele sul degrado e sull’effetto zanzare provocato dalla fontana con il laghetto”, gli risponde un professore in pensione. “A me guardando il video sul web il risultato finale è piaciuto – conclude il prof. – lasciamoli lavorare e vediamo come sarà”. In attesa di vedere come proseguono i lavori, con la seconda parte che interessa il lungomare, giriamo questi interrogativi – che condividiamo – sia ai progettisti che agli amministratori e al direttore dei lavori, in modo da dar loro modo e tempo di fornire delucidazioni e risposte.

Teresa Pittelli

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