“Un posto sicuro” stravince al Mgff. Marco D’Amore miglior attore (intervista e foto).

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Ciro Gomorra“Un posto sicuro” di Francesco Ghiaccio il miglior film al MGFF 2016. “Una sorpresa inaspettata, una grandissima soddisfazione”.

E’ “Un posto sicuro”, il film che ha parlato per la prima volta al Paese del dramma umano e ambientale che ha colpito Casale Monferrato provocato dalla lavorazione dell’amianto nell’insediamento produttivo Eternit, la Colonna d’oro come miglior film al Mgff di Catanzaro lido. Lesuberante.it ha per primo raccolto le dichiarazioni a caldo del regista Francesco Ghiaccio. Marco D’Amore si è aggiudicato l’ambita statuetta come miglior attore, con Gianvito Casadonte, direttore del Festival, che nel congratularsi sul palco gli ha detto: “Con questo film hai fatto dimenticare anche di essere Ciro di Gomorra-la serie perché hai aggiunto un fondamentale tassello in più”.

Domanda. Francesco Ghiaccio il suo film “Un posto sicuro” ha appena vinto la Colonna d’oro al Magna Graecia Film Festival come miglior film, come si sente?

Risposta. Una sorpresa inaspettata, una grandissima soddisfazione ricevere questo premio davanti a un bagno di folla di tremila persone. Il cinema ha bisogno di pubblico e i film che parlano di storie realmente accadute soprattutto, quindi sono orgoglioso di aver portato il film per la prima volta in Calabria e in una città così bella.

Perché era necessario portare a conoscenza del grande pubblico il dramma dell’Eternit di Casale Monferrato?

Soprattutto perché è una vicenda quasi sconosciuta e quel poco che se ne parla lo si fa in maniera errata, parlando sempre e soltanto d’amianto, invece quello che questa storia ci insegna è che da un disastro si può ricominciare restando uniti e riconoscendosi come popolo.

Nel film la storia tra Edoardo, il papà, e Luca, il figlio, essendo io papà mi ha fatto fare una riflessione: non è che, credendo di fare il bene dei nostri figli oppure perché abbiamo paura di non riuscire a garantire loro un futuro, dedichiamo troppo tempo agli impegni e ci perdiamo gli affetti più cari?

Questo è un po’ il rischio del vivere, siamo imperfetti, ogni volta facciamo come possiamo, l’importante è tentare sempre e ricominciare quando si sbaglia, ma sempre tenendo presente il principio della condivisione, della partecipazione che credo sia il senso del nostro futuro, altrimenti saremo sempre più divisi, sempre più consumatori e meno cittadini.

Che idea si è fatto del Mgff?

E’ una fortuna, è un qualcosa di magico, ho partecipato a tantissimi festival a tantissime proiezioni e rappresentazioni di piazza ma no ho  mai visto tremila persone condividere tutte insieme la stessa emozione.

Saverio Fontana

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