Cento anni di Ferrovia del Pollino. La Regione punta alla rimodulazione del servizio gomma/ferro

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Il 15 settembre, all’interno del bellissimo Protoconvento di Castrovillari, si è svolta la conferenza dedicata ai 100 anni dall’attivazione del primo tronco della Ferrovia del Pollino. Da Spezzano Albanese a Castrovillari, nel lontano 15 settembre 1915, il treno iniziava a percorrere quei binari a scartamento ridotto da 950 mm, liberando dall’isolamento un territorio dalle grandi potenzialità economiche ed industriali, sviluppatesi in seguito, proprio grazie alla ferrovia.

Purtroppo oggi, 100 anni dopo l’attivazione, quella strada ferrata non esiste più. Nel 1970, il primo tratto da Spezzano Albanese a Castrovillari veniva dismesso, facendo seguire una lunga agonia di tutta la linea, la “vera calabro-lucana” che collegava la Calabria alla Basilicata, fino a Lagonegro, completamente soppressa nel 1979 dopo la chiusura della tratta Castrovillari – Bivio Latronico. Lo scopo della nostra iniziativa, perciò, come ricordato anche dal nostro associato ed organizzatore dell’evento, Carmine Bonadies, è stato quello di celebrare ciò che è stato, e rendere onore a tutte quelle decine di ferrovieri che hanno lavorato con passione e sacrificio, lungo quella che era una delle più belle linee ferroviarie d’Italia. Senza dimenticare, inoltre, quanto sia importante ricordare e sottolineare i gravi errori compiuti nel passato, nel campo dei trasporti, per evitare che ancora oggi si possano ripetere. Errori che, nonostante tutto, continuano purtroppo a reiterarsi, ed a tal proposito ricordiamo la chiusura delle linee Taurensi di FdC, nel silenzio quasi totale di sindacati e comunità locali, salvo rare eccezioni, come quella dei comuni di S.Eufemia d’Aspromonte e Gioia Tauro.

Per fortuna, anche nel tanto bistrattato mondo politico, c’è anche chi la pensa come noi: è il caso di Giuseppe Giudiceandrea, presenza ormai consueta nelle iniziative dell’Associazione Ferrovie in Calabria, che proprio pochi giorni fa ha incontrato assieme a noi il Direttore Generale di Ferrovie della Calabria, Giuseppe Lo Feudo. All’iniziativa di ieri, l’on. Giudiceandrea non ha fatto mancare il suo validissimo contributo, intervenendo a proposito delle tematiche di rilancio del trasporto ferroviario in Calabria, sia lungo la fascia Jonica, sia per quanto riguarda le Ferrovie della Calabria, con particolare riferimento alla sua proposta di ripristino del servizio di TPL su ferro tra Cosenza e Spezzano della Sila. Una proposta ovviamente condivisa da Associazione Ferrovie in Calabria, che si aggancia ad un nostro progetto “alternativo” di metropolitana a Cosenza, che prevede l’interposizione di una terza rotaia sulla linea RFI tra Cosenza Vaglio Lise e Castiglione Cosentino, da dove il binario a scartamento ridotto proseguirebbe verso il Campus universitario, utilizzando parte del sedime ferroviario della vecchia linea Paola – Cosenza FS. In tal modo si darebbe un respiro maggiormente “regionale” al collegamento Cosenza – Unical, rendendo possibile l’istituzione di treni diretti tra Rogliano e l’università, ed una volta ripristinata la percorribilità dell’intera linea, anche da Catanzaro stessa.

Ma nel Pollino, dove lo smantellamento della ferrovia ha fatto perdere una ghiotta occasione di sviluppo turistico, non si poteva non parlare di Ferrovia Silana, dove per fortuna i binari ci sono ancora. L’On. Giudiceandrea si è soffermato sull’opportunità di rilancio del servizio turistico. Successivamente, con gli interventi dell’Associazione Ferrovie in Calabria con Carmine Bonadies e Roberto Galati, è stata ricostruita la storia della Ferrovia del Pollino, sottolineando quale fosse la sua importanza per collegare la rete FCL di Basilicata e Puglia con quella calabrese, e quali prospettive di valorizzazione potrebbero essere intraprese in futuro. Come noto, da molti anni si parla di un parziale ripristino a scopi puramente turistici, ma per il momento è stata realizzata “solo” una pista ciclabile su alcuni tratti: un’ottima idea per conservare il sedime ferroviario.

L’ipotesi di un ripristino a scartamento ordinario tra Castrovillari e Spezzano Albanese, in un lontano futuro, sarebbe in parte avvalorata dal notevole bacino d’utenza presente lungo l’ex percorso della ferrovia. Basti pensare che, solo Castrovillari e Cassano allo Jonio, contano rispettivamente 23.000 e 18.000 abitanti, con notevoli flussi di pendolari – ovviamente su gomma – da/per Cosenza e l’alta fascia jonica calabrese. Proposte condivise anche dal gentilissimo Sindaco di Castrovillari, Domenico Lo Polito, che ha sottolineando quanto sia stata importante la ferrovia per lo sviluppo di un territorio ai tempi quasi completamente isolato dalla viabilità stradale.

Il neo assessore ai trasporti della Regione Calabria, ing.Roberto Musmannosi trovava ha annunciato come intenderà muoversi nelle sabbie mobili del TPL calabrese. La Regione Calabria ha disponibilità economiche per garantire l’attuale offerta di trasporto pubblico locale fino al 12 novembre. Successivamente, prima di aver garantiti i trasferimenti statali relativi al 2016, sarà necessario reperire ogni possibile “spicciolo”, all’interno del bilancio regionale…che appare comunque un vero e proprio teatro post-bellico. L’Assessore si è inoltre soffermato su alcune riflessioni, relative allo storico della Regione Calabria nel campo dei trasporti: una mancata pianificazione e l’esistenza di interessi particolaristici, ci ha portato oggi in questo stato.

Anni ed anni di sovrapposizioni tra gomma e ferro, Musmanno ha assicurato che, volenti o nolenti, i bus extraurbani non dovranno più effettuare “servizi urbani” all’interno dei grandi centri calabresi, a maggior ragione se questi ultimi sono serviti da ferrovia e/o da servizi di TPL urbano. Esempio classico di Catanzaro, che dovrebbe essere servita esclusivamente dalla ferrovia (con possibile creazione di un importante hub di interscambio gomma/ferro a Lamezia Terme Centrale), sia RFI con servizi di Trenitalia e sia quella di Ferrovie della Calabria, integrate dal servizio su gomma di AMC. Arriviamo, quindi, alla questione ferrovia Jonica: la strategia della Regione Calabria, che non può permettersi al momento ripristini di corse ferroviarie, punta alla totale rimodulazione del servizio su gomma, che dovrà essere strutturato in adduzione ai treni, che fermeranno solo nelle principali stazioni. Una proposta sì condivisibile, ma che va studiata e analizzata anche in base alle necessità territoriali: a nostro parere, determinati treni dovranno comunque continuare ad effettuare un servizio capillare nelle ore di punta, con fermate tutte – o quasi – le stazioni. Diversamente, il servizio su gomma non riuscirebbe ad assorbire la mole di traffico pendolare, come per esempio nel caso della mobilità studentesca della locride.

Per quanto riguarda i caratteri prettamente finanziari della sostenibilità del TPL calabrese, il Prof. Musmanno ci ha fato notare che, da anni, la Regione Calabria si ostina a mantenere una spesa spropositata per il TPL (in proporzione al servizio offerto, molto poco funzionale), non più supportata da una reale copertura. I fondi provenienti dallo Stato si sono ridotti, in primis perchè la nostra Regione non ha diritto a tutte le premialità concesse in cambio di un buon rapporto costi/ricavi, aumento dei viaggiatori rispetto all’anno precedente, definizione di livelli occupazionali ottimali in campo dei trasporti. In pratica, la Calabria non ha rispettato i parametri nazionali, è stata “sanzionata”, ma si è ostinata a non voler cambiare registro, trovandosi quindi a spendere denaro che in realtà non aveva, per mantenere inalterati – probabilmente – determinati equilibri. Secondo l’Assessore, quindi, la nostra Regione questo non se lo può più permettere: oggi, in totale, la spesa regionale per i servizi di TPL (che includono servizi di Trenitalia, di Ferrovie della Calabria e delle autolinee private), ammonta a 245 milioni di Euro, e a quanto pare dovranno avvenire pesanti tagli per rientrare nei parametri di sostenibilità economica ed inversione di tendenza rispetto al costante aumentare dei debiti. Basti pensare a quello tra Regione Calabria e Trenitalia, che ammonta a 138 milioni di Euro.

Insomma, la situazione dipinta non è affatto rosea: l’Assessore ha assicurato che proverà a “rivoluzionare” l’intero sistema di trasporto, puntando principalmente all’integrazione, agli interscambi vettoriali, e soprattutto alla verifica della reale effettuazione delle corse pagate dalla Regione Calabria. Il tutto, con il supporto delle Associazioni e dei Comitati che vorranno collaborare con l’istituzione regionale, nella creazione di una nuova mobilità per la Calabria…sperando che, ancora una volta, non vincano i padroncini, la burocrazia ed i tecnocrati regionali, ed a perdere non siano, come sempre, quei pendolari calabresi. L’Associazione Ferrovie in Calabria ha ovviamente dato piena disponibilità alla collaborazione, fermo restando che il trasporto su rotaia – specie sul versante Jonico – non venga come sempre riorganizzato in modo approssimativo e poco funzionale all’utenza, specie dopo il lavoro certosino di rimodulazione degli orari che abbiamo svolto negli ultimi mesi.

Roberto Galati – Associazione Ferrovie in Calabria

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