Genio e risate: Riccardo Rossi tiene banco al Mgff. E sostiene L’Esuberante! (video)

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Riccardo Rossi al Mgff
Riccardo Rossi al Mgff

“Un personaggio geniale e un grandissimo talento”. Sono stati questi gli aggettivi utilizzati da Gianvito Casadonte nel presentare al grande pubblico del Magna Grecia Film Festival il regista e protagonista del film “La prima volta di mia figlia” di Riccardo Rossi. Un artista mai volgare e dalla comicità sempre curata, che in quest’opera prima, poco valorizzata dalla grande distribuzione, si calerà nei panni del papà separato che si vede la figlia cresciuta troppo in fretta e già corteggiata da un altro uomo.  Una “storia normale” ma dai molti spunti di riflessione, per un cast d’eccellenza che è riuscito, nella quarta giornata della kermesse, a stregare la nutrita platea che nel dopo film si è resa protagonista di un simpatico dibattito con l’attore.

Il serale sul palco è stato arricchito dalla passerella degli attori sul red carpet di piazza Brindisi e dalla consegna della colonna d’oro realizzata dall’orafo Michele Affidato a Cristiana Capotondi (premio Geox e cinema), a Mario Rossini (premio qualità) e ad Alessio Boni (premio Cruciani Cinema). Nel presentare in anteprima alla stampa la commedia in concorso, poche ore prima, tanto Casadonte quanto Rossi avevano evidenziato il cruccio per il destino sfortunato di molte opere prime sacrificate da una distribuzione spesso sbagliata. “Una copia del film va sempre tenuta in sala – ha affermato Riccardo Rossi – si deve dare la possibilità al pubblico di vedere queste pellicole distribuite su più giornate, evitando di buttare al un vento il lavoro di registi, giovani attori e produttori” poi l’appello dei due al Ministero per una maggiore sensibilità verso questo tipo di produzione. Un suggerimento da parte di Casadonte a Rossi è stato di usare il web come mezzo alternativo per arrivare ad un pubblico più ampio e ricevere quel consenso che un artista del suo calibro merita.

Sempre nella stessa giornata di ieri, un secondo incontro con la stampa ha interessato il regista Gabriele Pignotta, ideatore della pellicola “Un’altra storia ” e l’attrice del thriller “La foresta di ghiaccio” di Claudio Noce, Ksenia Rappoport. Particolarmente felice della risposta del pubblico per un film di non facile approccio, la Rappoport ha dichiarato: “Questo è un film che va visto al chiuso e in altre situazioni. Il fatto che tanta gente lo abbia visto all’aperto e sia rimasta fino alla fine, mi lascia particolarmente felice perchè ciò vuol dire che in qualche modo, tutti i nostri sforzi sono stati ampiamente ripagati”. Il corto “Un’altra storia” è un tentativo di dare un’impronta diversa al fenomeno della violenza sulla donne, raccontando questo dramma in modo meno crudo e cercando di portare avanti un’operazione di civiltà. Il corto ha già ottenuto l’ambito nastro d’argento e grazie al suo messaggio sociale sta ricevendo grandi consensi dal mondo dei social. “Sintomo questo, di un’operazione che funziona e che fa riflettere su un tema di grande attualità”.

E ancora, sempre ieri, la presentazione del libro “Roma città aperta” di Simona Ramogida. Aneddoti, curiosità, frammenti di vita ed emozioni nel libro raccontati a 70 anni dall’uscita del film grazie all’esperienza dell’allora piccolo Vito Annichiarico, e il rapporto avuto da quest’ultimo con i grandi Anna Magnani, Aldo Fabrizi e Roberto Rossellini. “Con molto metodo ho cominciato a leggere tutto ciò che c’era su Roma città aperta. Ho cercato e trovato la novità nei racconti di Vito – ha dichiarato la Ramogida – e ho voluto mettere in evidenza aneddoti e spaccati di vita vissuta di un ragazzino vivace che notato da grandi uomini che hanno fatto la storia del cinema italiano”. “Ero un piccolo sciuscià di appena dieci anni quando un uomo, Rossellini, si avvicinò a me e mi propose di pulire quaranta paia di scarpe – ha raccontato Annichiarico – mi feci subito i conti (10 lire a paio) e accettai. Dalle scarpe mi trovai invece catapultato sul set di un quartiere, il mio, Pigneto, diventato il teatro di “Roma città aperta”, da dove per gioco, è iniziato quel rapporto bello e familiare con Rossellini e la Magnani”.

Antonietta Bruno (foto Antonio Raffaele)

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