“Mamma regaliamo i miei giochi ai bimbi della guerra?” La magia del Pimpa a Soverato.

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Il Pimpa nello spettacolo con i più piccoli

“Mamma lo sai che ci sono bambini che devono stare attenti perché se no perdono le braccia e le gambe sopra le mine o sotto le bombe. E poi a volte non hanno una casa, dormono per terra. Non hanno giochi. Gli diamo i nostri vestiti e i nostri giocattoli? Vorrei fare qualcosa!”. L’ha detto Clelia alla sua mamma, la sera a letto mentre le raccontava dello spettacolo del Pimpa. L’ha detto Sara alla nonna, che era andata lì a vederlo. L’ha detto Francesco al papà appena l’ha visto all’uscita di scuola. E l’hanno detto con parole diverse a seconda dell’età tutti i ragazzi, dai piccolini della scuola materna ai grandi del liceo, che ieri all’istituto comprensivo Maria Ausiliatrice di Soverato (Cz) hanno avuto il privilegio e l’emozione di assistere allo spettacolo del “Claun il Pimpa”, alias Marco Rodari, clown impegnato da anni nelle zone di guerra, da Aleppo a Bagdad, da Gaza all’Egitto.

Le cooperatrici salesiane con Suor Ausilia De Siena

L’obiettivo dell’associazione “Per far sorridere il cielo” fondata da Rodari è prendersi cura di bambini che hanno subito traumi fisici e psichici in conseguenza di una guerra vissuta o che stanno ancora vivendo. Alla scuola delle Figlie di Maria Ausiliatrice il Claun Pimpa è arrivato per iniziativa delle salesiane cooperatrici. “Nello spirito del nostro servizio volevamo offrire ai bambini e ragazzi un’esperienza tanto ludica quanto formativa”, ha commentato Mariangela Circosta, coordinatrice del progetto. “E da come hanno risposto all’iniziativa posso dire che l’obiettivo è stato raggiunto”. “Tra silenzi, commozione, esplosioni di risate a seconda che Marco raccontasse alcune testimonianze vissute tra i bambini sotto le bombe, oppure li coinvolgesse in giochi di prestigio, lavoretti e magie”, ha aggiunto Circosta, “i nostri ragazzi hanno dato una grande risposta di coinvolgimento ed empatia per i racconti del Claun”. Circosta ha ringraziato anche i tanti genitori e le famiglie venute a vedere lo spettacolo e generosamente coinvolte nella raccolta fondi. “Il ricavato servirà all’associazione – spiega Circosta – ad aiutare una mamma e una bambina di una zona di guerra a ricostruirsi una casa”.

Soddisfatta della giornata, nella quale il Pimpa ha replicato tre volte il suo spettacolo (liceo e medie, primaria e infanzia) variandolo per adattarlo all’età dei giovani spettatori, la direttrice dell’istituto suor Ausilia De Siena. “Questo è il mese delle missioni e quale miglior modo di celebrarlo se non cercando di far comprendere ai nostri bambini – ha spiegato suor Ausilia – l’esistenza di realtà complesse e terribili vissute da piccoli coetanei, anche in questo momento come in Siria”. Bambini che si ritrovano senza arti, bambini vicini a morire di stenti, bambini che fanno della sfida di sopravvivere alle bombe o alle mine una routine quotidiana. Per il Pimpa “far sorridere un bambino vale una vita”. E la sua magia è proprio questa: non potrà magari far sparire la guerra, ma può cancellarla dal volto di tanti bambini che – tra orrori e immense tragedie causate dai “grandi” – tornano per un attimo o per qualche ora a essere bambini sorridenti come tutti gli altri.

Teresa Pittelli

 

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