Piano di riequilibrio: Comune di Soverato “rimandato” ad agosto dalla Corte dei conti

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L’atteso pronunciamento della Corte dei conti sul piano di riequilibrio varato lo scorso dicembre dall’ex commissario del Comune, Salvatore Mottola Di Amato, in continuità con quanto aveva già fatto l’amministrazione precedente guidata da Ernesto Alecci, sindaco ora di nuovo in sella, è arrivato nei giorni scorsi. E non è una promozione come sperato da Palazzo comunale, ma neanche una bocciatura. Utilizzando un linguaggio scolastico si potrebbe dire che la delibera della Corte dei conti – sezione regionale di controllo abbia “rimandato” il Comune alla metà di agosto, dandogli 30 giorni per rispondere ai quesiti relativi ai dubbi e alle criticità sollevati dai magistrati contabili sul piano finanziario del Comune.

Nonostante il parere positivo che era stato pronunciato in primavera dalla commissione del ministero dell’Interno, dunque, la magistratura contabile è invece molto critica su alcuni aspetti del piano di salvataggio del Comune, tra i quali in primis entrate inferiori alle attese nel 2014 con particolare riguardo all’Imu, con un ammanco di oltre 400 mila euro. Tra le incoerenze relative alle entrate finanziarie figurano pure i trasferimenti statali, con circa 3,5 milioni di euro accertati laddove invece le somme riscosse si fermano a 1,9 milioni. Il tema della scarsità di introiti finanziari non può che passare anche per le riscossioni tributarie, del tutto inferiori rispetto alle previsioni: basta fare l’esempio della Tarsu, con circa 4,3 milioni accertati e solo 694 mila euro riscossi, o delle tariffe sui consumi idrici, con ben quasi 7,6 milioni di euro accertati per 759 mila euro entrati effettivamente nelle casse comunali.

Un capitolo importante è poi quello relativo alla liquidità dell’ente, che ha incassato quasi 16 milioni di euro lo scorso anno dalla Cassa depositi e prestiti per pagare i debiti con i creditori, ma che secondo la Corte è ora tenuto a fornire “analitica dimostrazione dei pagamenti a valere sulle anticipazioni, atteso che al 31 dicembre 2014 l’ente ha una consistente disponibilità di cassa pari a 10.239.761 euro”. Una disponibilità che per i giudici contabili è l’evidente dimostrazione di un ritardo nei pagamenti dei debiti certi ed esigibili con professionisti e aziende. Nuova estate di fuoco, quindi, non solo per le temperature vicine ai 40° ma anche per il lavoro serrato sulle carte finanziarie, per Alecci e il responsabile finanziario del Comune, Paolo Macrina, in modo da arrivare “preparati” al prossimo esame della Corte. E portare a casa un piano di riequilibrio che metterebbe un punto fermo a quattro anni di incertezza finanziaria, che si riflette poi anche sulla stabilità politica e sulla serenità amministrativa del Comune.

tp

 

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