Non riesci a pagare le tasse? A Satriano via al “baratto” amministrativo

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Michele Drosi, sindaco di Satriano
Michele Drosi, sindaco di Satriano

Pagare le tasse senza sborsare soldi ma rendendosi utile con qualche lavoretto per il Comune, come tenere pulita un’area verde o un edificio pubblico. Non è uno scherzo ma una possibilità prevista dal decreto “sblocca Italia” approvato dal governo (l. 164/2014), che in alcune decine di Comuni italiani sta diventando realtà. Tra questi ora c’è Satriano (Cz), che all’ultima seduta di consiglio comunale ha deliberato all’unanimità il via libera al “baratto amministrativo”. Una forma di collaborazione tra amministrazione e cittadino secondo la quale quest’ultimo salda il suo debito tributario aiutando, per fare qualche esempio, “nella manutenzione e pulizia di aree verdi, piazze, strade o interventi di decoro urbano”, come spiega la delibera appena approvata da Satriano. “Una misura importante dal punto di vista sociale, che abbiamo adottato per venire incontro ai cittadini che hanno più difficoltà a pagare i tributi, come ad esempio Imu o Tasi per citare due dei più esosi”, spiega il primo cittadino Michele Drosi.

Nel regolamento approvato dal Comune si precisa che a usufruire di questa possibilità saranno i cittadini morosi da due anni (quindi con tributi scaduti al 31 dicembre del secondo anno che precede la domanda), che ne facciano richiesta compilando il modulo (vedi regolamento e domanda allegata cliccando baratto amministrativo), da presentare entro il 30 aprile di ogni anno. L’amministrazione Drosi fissa alcuni limiti allo scambio tra Comune e cittadini:

  • la cifra che si può “barattare” ha un limite massimo di 500 euro per famiglia (10 mila euro all’anno è il totale che il Comune mette a disposizione per il baratto);
  • occorre essere maggiorenni e avere un reddito Isee non superiore a 8.500 euro all’anno;
  • il meccanismo prevede moduli da sei ore di lavoro del valore di circa 50 euro ciascuno (tariffa oraria circa 8,42 euro).
  • Il Comune provvede a fornire gli strumenti al lavoratore volontario per svolgere in maniera efficace e adeguata la sua attività, compresi eventuali momenti di formazione, copertura assicurativa anti-infortunistica e per responsabilità verso terzi connessa all’attività lavorativa. Ma per eventuali ulteriori danni causati dal volontario, invece, risponde quest’ultimo.

In caso di domande superiori all’importo totale, sarà stilata una graduatoria che privilegerà le fasce deboli in base al reddito e ad alcuni parametri come stato di disoccupazione, cassa integrazione, nuclei mono-genitoriali con figli a carico, nuclei con 4 o più minori a carico, persone che vivono da sole. Al baratto amministrativo hanno già detto sì alcune decine di Comuni in Italia, per lo più di piccole dimensioni. Tra i grandi centri, a fine settembre ha aderito anche Milano. E tante altre realtà locali stanno seriamente valutando l’adozione di questa misura che va incontro alle esigenze dei cittadini più esposti al rischio-povertà, ma al tempo stesso permette al Comune di considerare chiuse alcune partite tributarie più difficili, senza lunghi anni di contenziosi e buchi in bilancio, ottenendone quindi un vantaggio economico.

Teresa Pittelli

 

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