Semplicità e profumi del territorio: ecco il piatto simbolo di Soverato

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Concorso pubblicoUn piatto semplice che ha convinto per il sapore unico e la genuinità delle materie prime alla base, tra le quali fagioli, cozze e pomodorini: questa la ricetta della tradizione confezionata dai giovani Rodolfo Gagliardi e Lorenzo Barbuto, chef del ristorante Sottovento che hanno vinto il primo contest culinario della città di Soverato ieri sera al lido S. Domenico. Un concorso voluto dall’amministrazione comunale per valorizzare la perla dello jonio. Anche con un brand gastronomico e culturale di livello nazionale e internazionale. Un primo piatto a base dell’inconfondibile pasta a forma di ippocampo – il cavalluccio marino simbolo della città – creato dal pastificio Stingi di Serra S. Bruno. Un’industria di eccellenza, la Stingi group, che per innovazione e unicità delle materie prime utilizzate ha ricevuto diversi riconoscimenti dentro e fuori regione e che sarà presente nei prossimi giorni all’Expo milanese. “E una bella occasione anche per noi, che ora saremo presenti all’Expo con un video sulle nostre bellezze paesaggistiche e la nostra tradizione gastronomica”, annuncia Emanuele Amoruso, consigliere delegato al turismo e alla cultura che ha messo in piedi in quattro e quattr’otto la manifestazione di ieri sera, con l’aiuto logistico e creativo di Pino Procopio, il coordinamento tecnico dello chef Luigi Quintieri e la conduzione della serata affidata ad Antonio Tavella e Sabrina Amoroso.

Il secondo premio ex aequo è andato a Gregorio Abruzzo (Il Frantoio) e Rocco Gallè (La Perla). Un’iniziativa praticamente a costo zero, grazie anche alla disponibilità della famiglia Vitale che ha offerto la location affacciata sulla baia di Soverato, che ha segnato l’inizio ufficiale degli eventi estivi. Ma non solo: anche tanta voglia dei cittadini oltre che degli esercenti e degli operatori turistici di esserci, partecipare, rilanciare la Soverato turistica e attrattiva per tutti, residenti e visitatori. Il piatto sarà ora “istituzionalizzato” dal Comune con una delibera, per poi essere suggerito ai ristoratori locali come proposta tipica della cittadina. Nel dettaglio è composto da cannellini cotti con olio, sedano e cipolla e poi emulsionati con il minipimer. La salsa è stata realizzata con pomodorino, peperoncino, olio aglio e prezzemolo oltre all’asparago di mare, con concassè di pomodoro freddo messo in piatto caldo. Un mix di sapori che ha convinto la giuria.

Soddisfatto il sindaco, Ernesto Alecci, che ha ringraziato tutti per la presenza e l’entusiasmo, così come il consigliere Christian Castanò che ha collaborato alla logistica dell’evento. A vincere in realtà “sono stati tutti i ristoratori e gli chef di Soverato, che hanno confezionato piatti di spessore attenendosi perfettamente alla territorialità”, ha commentato Felice Vono, presidente onorario dell’Associazione cuochi Catanzaro, in giuria insieme a Quintieri, Paolo Palladino, Ulderico Nisticò e Giuseppe Fioresta. “Faccio personalmente i complimenti alla nuova giunta comunale per la splendida iniziativa – ha commentato lo chef Quintieri – con l’augurio che possa essere il primo passo per dare una svegliata a questa nostra bella città”.

Ben quattordici gli chef e i rispettivi ristoranti coinvolti dalla gara: da Vito Marcella del Russomanno ad Angelo Tassone del Don Pedro, Pasquale Aversa di Sale e Pepe, Francesco Marinaro del Verdemare, Luciano Procopio della Tavola di Melusinda, Claudio Riga del Macarena, Francesco Salerno, chef della Trattoria dal Maestro, Vittorio Vitale del ristorante Lido S. Domenico, Domenico Rullo del Cafè del Mar e Alberto Girlando dell’Hotel S. Domenico. Tutti i piatti sono stati cucinati all’impronta in un’atmosfera ludica e allegra che ha valorizzato l’interazione tra i territori, l’uso delle risorse locali e le sinergie tra amministrazione, operatori turistici, sponsor e cittadini per portare avanti il nome di Soverato.

Teresa Pittelli

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